Cgil pugliese scrive ai Prefetti: vigilare su ronde xenofobe

30-08-2018 09:08:09

Una lettera ai sei Prefetti pugliesi per richiedere maggiore vigilanza circa iniziative autonome e improprie di “ronde” contro gli immigrati da parte di cittadini – spesso sotto sigle associative o politiche – che non hanno alcuna competenza e ruolo di forza pubblica e che alimentano sentimenti xenofobi.

E’ quella inviata su iniziativa della Cgil Puglia dalle Camere del Lavoro Territoriali: “C’è un’emergenza legalità nei nostri territori e si chiama mafia, si chiama estorsioni, traffico di droga, omicidi, sfruttamento del lavoro. Additare qualcuno come ‘illegale’ solo perché straniero è razzismo e basta”, commenta il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo. “Al bisogno di sicurezza e legalità di cui abbiamo bisogno si risponde con la forza pubblica, non con improvvisati sceriffi che non hanno alcun titolo per verificare status di cittadinanza, autorizzazioni commerciali o altro. Anzi rischiano di fomentare gli animi, di esporre altre persone a rischi. Oltre ad alimentare sentimenti di intolleranza. Tutto questo va evitato e chiediamo alle massime autorità del Governo di intervenire”.

Di seguito il testo della lettera inviata ai Prefetti.

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Egregio Sig. Prefetto,

Le scriviamo in quanto preoccupati dei ripetuti episodi che si verificano nelle nostre città da parte di semplici cittadini, spesso coperti da sigle associative o politiche, che si prodigano in presunte “ronde” contro l’illegalità senza competenza alcuna e che spesso nascondono veri e propri intenti xenofobi.

Siamo preoccupati perché far passare l’equazione “straniero uguale illegalità” è sbagliata e fuorviante, considerate le migliaia di cittadini migranti che in Puglia risiedono e contribuiscono con il proprio operato – da lavoratori e sempre più spesso da imprenditori – alla ricchezza prodotta nella nostra regione.

In una condizione di profondo disagio sociale che vivono anche i nostri territori additare quale “nemico” un altro uomo o donna solo perché di altra nazione contribuisce a un avvelenamento civile e a un imbarbarimento che può portare a conseguenze gravi.

È altresì improprio e inaccettabile che semplici cittadini possano sostituirsi alle forze di polizia in azioni di controllo, commettendo sì in questo caso un reato (art. 347 del c.p. “usurpazione di funzione pubblica”) e con azioni che potrebbero addirittura interferire con il lavoro delle forze dell’ordine e mettere a rischio l’incolumità e la sicurezza di chi le compie. Oltre a invadere ambiti di vita e privacy che non competono loro.

Va da sé che a una legittima maggior richiesta di legalità si deve rispondere con la presenza riconoscibile delle istituzioni preposte a farlo.

Chiediamo che si vigili su queste iniziative per non creare spiacevoli precedenti e ancor più spiacevoli conseguenze, a tutela dell’incolumità di tutti i cittadini, siano essi italiani o di altra nazionalità. Le richieste di legalità e sicurezza sono questioni troppo serie per essere gestite con ronde illegali. Esistono istituzioni preposte che devono svolgere le azioni di loro competenza. Non ci serve una giustizia sommaria ma una giustizia nel rispetto delle leggi.

Ringraziandola per l’attenzione rivolgiamo

Distinti saluti


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