CONGRESSO CGIL FOGGIA / Filomena Trizio riconfermata alla guida della Camera del Lavoro Territoriale

05 -03-2014

I lavori del XVII Congresso provinciale della Cgil di Capitanata del 3 e 4 marzo si sono conclusi con la riconferma alla guida della confederazione del segretario generale Filomena Trizio. Una due giorni che ha visto la partecipazione della segretaria regionale Antonella Morga e del segretario nazionale Fabrizio Solari, caratterizzata da un dibattito non solo interno al sindacato ma aperto agli attori istituzionali e sociali, coinvolti nella tavola rotonda organizzata nella prima giornata sul tema “Centralità del lavoro, pratica della legalità”.

 

Emergenza illegalità. Proprio il tema del contrasto a ogni forma di violazione delle regole e di inquinamento dell’economia per mano criminale è stato uno dei punti centrali della relazione svolta dal segretario generale. «E’ il problema più volte evidenziato dal Prefetto di Foggia, la dottoressa Latella. E’ il problema che ripropone la Fondazione Buon Samaritano nel denunciare la diffusione sul territorio dell'usura e di come l'usura rappresenti nel contempo il freno per le potenzialità di sviluppo e lo strumento per entrare nel sistema economico e controllare il territorio. E’ il problema che emerge dalla sentenza, seppur incompleta contro il racket, che premia il coraggio di chi si è ribellato e che non può essere lasciato solo. E’ il problema fatto proprio nella relazione programmatica del Presidente della Camera di Commercio, che abbiamo apprezzato per questo e per la consequenzialità con la quale è stato attivato lo sportello legalità in collaborazione con Libera. E’ il problema che segna la nostra agricoltura attraverso il controllo pesante del caporalato. E’ il problema che si alimenta col non rispetto delle regole; col non rispetto del lavoro e dei contratti di lavoro; con il lavoro nero e con l'economia sommersa, specie in settori quali il commercio, i servizi, lo stesso turismo, come conseguenza del loro mancato ammodernamento. E’ il problema che pervade in modo strisciante, a volte eclatante, il tessuto sociale nel suo vivere quotidiano, trasformando il diritto in favore, sostituendo le normali regole di convivenza con soprusi».

 

Il contesto della crisi. Filomena Trizio ha quindi delineato il quadro socio-economico dentro il quale è maturata la più pesante recessione dal 1929. «In Italia è piombata con ancor maggiore forza d’urto perché eravamo un paese che già aveva difficoltà a crescere. A causa delle diseguaglianza che hanno visto spostare in venti anni mille miliardi dai salari ai profitti. Per la debolezza del sistema infrastrutturale e del sistema produttivo. Per la scarsa innovazione, per la mancanza di politiche industriali, per la pervasiva illegalità e corruzione».

Gli effetti sono impressionanti soprattutto nel Mezzogiorno e nella nostra Capitanata: «Dodici milioni di ore di cassa autorizzate tra il 2011 e il 2013, con meno 30 milioni nelle buste paga. Un tasso di disoccupazione dal 2008 raddoppiato e che tocca quota 18 per cento. Mentre sono ancora più drammatici i dati del tasso di occupazione giovanile e femminile». Il tutto mentre si susseguono le crisi nel mondo dell’industria: tra il 2013 e il 2013 sono stati avviate procedure per licenziamenti collettivi che in provincia di Foggia hanno interessato 2.600 lavoratori. Circa 4.000 quelli che vivono col sussidio di cassa integrazione.

 

Le proposte della Cgil. Un quadro d’assieme che indicata un provincia povera, ma non certo di potenzialità. E su queste insiste la proposta della Cgil: «La Capitanata gode di ricchezze naturali che rappresentano, nella loro articolata composizione, possibilità enormi per uno sviluppo forte del territorio: una collocazione strategica di cerniera sull'adriatico e verso il Tirreno; una vasta pianura seconda solo a quella padana; una propaggine montuosa ricca di vegetazione di interesse al punto da farne area naturale protetta; una costa fra le più belle d'Italia incastonata nella ricchezza forestale del Gargano; un patrimonio archeologico e culturale di grande interesse; tradizioni enogastronomiche di qualità. Che cosa impedisce a questa miscela esplosiva di esplodere?». Parte dall’agricoltura, Filomena Trizio, dove occorre «ripensare le modalità di produzione, le colture da privilegiare, come migliorarle; il raccordo stringente da operare per far questo con le eccellenze di ricerca presenti sul territorio, con l'Università. Una forte agricoltura rinnovata, sperimentando progetti di impiego dei giovani. Ma attorno a questo occorre rafforzare la connessione per la trasformazione del prodotto, promuovendo la qualificazione di ciò che c'è e l'insediamento di ciò che manca. Favorire la commercializzazione più diretta. Sostenere il rafforzamento delle piccole aziende attraverso l'incentivazione alla cooperazione nella vendita, nella conduzione tecnica».

C’è poi l’industria, «che proprio a partire dall’indotto della trasformazione agricola può trovare nuove opportunità. Così come per migliorare la competitività dei distretti produttivi vanno chiuse le reti infrastrutturali, soprattutto quelle dei trasporti: pensiamo alle linee ferroviarie Foggia-Napoli e Foggia-Termoli, al collegamento con le stesse del centro intermodale di Borgo Incoronata e del distretto industriale di Manfredonia e del suo porto alti fondali».

Infine il turismo, «che insieme all'agroalimentare può diventare l'ossatura portante del sistema economico. Non si tratta di scegliere quale turismo; si tratta di lavorare per costruire un’offerta articolata che valorizzi un patrimonio straordinariamente ricco e plurale del territorio, che sappia coniugare a questo l'altrettanto ricca offerta culturale; che sappia diventare attrattiva. Può diventare ricchezza economica, più di quanto sia già oggi, pur in assenza di indirizzi  e scelte precise. Può diventare lavoro, qualificato, per tanti giovani. Si pensi a quanto c'è da conoscere, visitare e a quanto tutto questo sia affidato solo alla curiosità dei singoli. Guide culturali, guide turistiche, albi professionali che le certifichino non sono un'utopia, né “il di più” per tempi migliori. Ed è solo un esempio fra tanti. Sono opportunità che occorre decidere, che occorre promuovere».

 

Solo alcune priorità sulle quali articolare un “progetto Capitanata”, «avviando un tavolo permanente di confronto tra i vari attori titolati. Un tavolo per il lavoro e lo sviluppo, di cui c’è un gran bisogno in questa provincia».


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