Contro le mafie a Brindisi, Gesmundo: in Puglia economie illegali valgono 5,5 miliardi di euro

La manifestazione regionale di Libera per la Giornata della memoria e dell'impegno contro le mafie e in ricordo delle sue vittime

22-03-2019 08:59:00

 "Una straordinaria piazza piena di giovani, lavoratori, pensionati, amministratori, associazioni e semplici cittadini, quell’antimafia sociale che deve fare rete sempre, ogni giorno, per contrastare sul piano culturale prima di tutto, e per chi ha ruoli e competenze sul piano operativo, l’azione della criminalità nella nostra regione”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, presente alla manifestazione regionale indetta quest’anno a Brindisi in occasione della Giornata della Memoria e dell’impegno promossa da Libera.

“Soprattutto al Sud e nella nostra regione, la legalità è il presupposto per creare condizioni tali da attrarre investimenti e creare nuova occupazione. La presenza di organizzazioni criminali è invece un deterrente in tal senso, inquina le economie locali, sottrae risorse alla collettività, produce insicurezza nei cittadini e sfiducia nelle istituzioni. Un’indagine che abbiamo commissionato ha misurato il 5,5 miliardi di euro ogni anno la quota di ricchezza che le economie illegali sottraggono a tutti, ai cittadini, alle imprese”.

A creare terreno fertile per le organizzazioni criminali “le condizioni di arretratezza e la mancanza di lavoro. Le mafie sfruttano il bisogno e la disperazione di tante persone. A pagare un prezzo altissimo sono i lavoratori coinvolti in questi circuiti criminali, in termini di sicurezza e salari. Serve la forte presenza dello Stato: sul versante del controllo e della repressione dei fenomeni mafiosi, ma anche sostenendo la crescita sociale ed economica dei territori del Mezzogiorno. Il buon lavoro, stabile, sicuro, ben retribuito, toglie dal ricatto di accettare un’occupazione qualunque essa sia, chiunque sia l’intermediario o il datore di lavoro. È un antidoto a ogni forma di illegalità e per questo rivendichiamo per le nostre regioni più lavoro e soprattutto più lavoro di qualità”


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