Di Maio a Foggia per caporalato, Cgil: non si tocchi la legge 199

Dichiarazione del segretario generale della Confederazione pugliese, Pino Gesmundo

05-09-2018 10:40:54

“Se c’è una cosa di cui non ha bisogno questo territorio e allo stesso modo un tema così delicato come il caporalato e lo sfruttamento che cela, sono le passerelle politiche. È passato un mese dalla visita a Foggia del Presidente del Consiglio e del Ministro dell’Interno, cosa è cambiato in Capitanata? Servivano forse sedici morti per intensificare i controlli sulle strade? E non ne usciremo solo affrontando sul piano dell’ordine pubblico questo fenomeno che offende la dignità di migliaia di lavoratori”.

Così Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia, sull’incontro che terrà oggi presso la Prefettura di Foggia il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio.

“Il caporalato non può definirsi un’emergenza, è conosciuto da anni, diffuso su tutto il territorio nazionale e non esclusiva del sistema agricolo. Certo nel settore primario e in Capitanata ha un’incidenza sul piano sociale ed economico legata alla straordinaria produzione di pomodoro e alla presenza di braccianti che si spostano per il periodo della raccolta. Sfruttamento, ghetti, viaggi di fortuna sono una caratteristica nota che ha portato i precedenti Governi a predisporre protocolli interministeriale per affrontare alcuni nodi e una legge nazionale di contrasto al caporalato. Apprezziamo l’attenzione del Ministro anche se forse è un po’ tardiva”.

“Alla politica – spiega Gesmundo - compete in primis affrontare e risolvere il rapporto con trasformatori e Gdo, una piramide capovolta che scarica a valle, sui lavoratori, lo scarso potere contrattuale dei produttori. Nel contrasto al caporalato le nostre proposte sono note, serve dare risposte pubblica ai tre ambiti su cui radica la sua forza il caporale, che sono accoglienza, intermediazione del lavoro, trasporti. Vi sono risorse, stanziate dalla Regione Puglia, per costruire un servizio di trasporto pubblico mirato nei periodi delle grandi raccolte. Grazie a nostre sollecitazioni il Governo Emiliano ha previsto nell’ambito dell’Agenzia regionale per il lavoro e la lotta al lavoro nero uno specifico servizio mirato a contrastare il caporalato e favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura. Vi è la necessità di strutturare meglio e in anticipo, rispetto alla mobilità che si registra verso la Puglia in estate, servizi di accoglienza, sostenendo il fitto, dedicando immobili pubblici magari in disuso, attrezzando aree servite con unità abitative dotate di ogni comfort. Le imprese hanno fornito al tavolo prefettizio numeri risibili per costruire un bando pubblico. Quelle stesse imprese che sanno solo reiterare la richiesta di modifica – lo hanno fatto anche ieri in previsione della visita del ministro Di Maio – alla legge 199. Non lo dicono ma intendono in quella parte che colpisce patrimoni e aziende lì dove si accerta lo sfruttamento e la collaborazione con i caporali”.

“I segnali che abbiamo dal Governo intanto non sono positivi – afferma il segretario generale della Cgil Puglia – in quanto dopo la visita di Salvi e Conte non è rinnovato l’incarico al Prefetto Rolli, chiamata a coordinare in Capitanata gli attori sociali e istituzionali per l’applicazione delle azioni operative di contrasto al caporalato. Il prefetto straordinario ha operato con grande capacità e dedizione, avviando un percorso che non ha trovato, questo il grande punto di debolezza, la collaborazione del sistema di imprese. Per attrezzare i trasporti sarebbe servita l’indicazione dei fabbisogni occupazionali, costruendo mappe e percorsi. Ci chiediamo se si proseguirà sulla strada intrapresa. Le competenze sono state trasferite al Prefetto di Foggia, Massimo Mariani, che ha già il suo da fare in una provincia che presenta un alto tasso di presenza criminale e mafiosa”.

“A Di Maio chiediamo di non arretrare di un millimetro sulla legge 199, che va anzi applicata in toto – conclude Gesmundo -. Servono risposte certe a lavoratori che contribuiscono a sostenere il più importante settore economico della Regione e della stessa Capitanata, e che hanno il diritto di operare nel rispetto della sicurezza e delle leggi. Certo non va in questa direzione l’idea di reintrodurre i voucher in agricoltura, che abbiamo conosciuto come strumento che ha favorito il nero e il grigio. Lo Stato non può rinunciare a contrastare con ogni mezzo questi fenomeni criminali – che sottraggono ingenti risorse alla collettività - e ad affermare il rispetto di principi di legalità e dignità della persona.”.


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