Diritti oltre le sbarre, intesa tra Amministrazione Penitenziaria e Cgil

Operatori dell’Inca per prestazioni e consulenze in sei istituti di pena della regione. In Puglia sono circa 500 i detenuti che lavorano

08-04-2019 09:21:48

Sono circa 500 i detenuti degli istituti di pena pugliesi che oggi lavorano alle dipendenze su una popolazione totale di 3800 unità. Si rivolge soprattutto a loro il protocollo d’intesa sottoscritto questa mattina a Bari tra il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria e la Cgil Puglia, una collaborazione che punta “a garantire il godimento di diritti di natura previdenziale, socio assistenziale o fiscale”, afferma il segretario generale Pino Gesmundo. Sei gli istituti interessati dall’avvio del progetto: Foggia, Lecce, Brindisi, Trani, Altamura e Lucera, “ma stiamo lavorando per estenderlo anche a quello di Bari. Abbiamo approfittato della disponibilità e sensibilità del Provveditore regionale, per una collaborazione che è anch’essa strumento di umanizzazione della pena e di riabilitazione. Favorire l’accesso a istituti pubblici a chi ne è impossibilitato per la condizione che vive”.

“Si tratta di un progetto che intercetta dei bisogni concreti che arrivano dalle nostre strutture”, spiega il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria Carmelo Cantone. “Agisce secondo un principio di sussidiarietà con la società civile, ma non è filantropia. Si tratta di garantire ai detenuti diritti costituzionalmente riconosciuti. Il detenuto è in una condizione svantaggiosa, non potrebbe usufruire di servizi all’esterno, quindi è un dovere istituzionale per noi dare risposte a bisogni emergenti”.

“In virtù anche del numero di detenuti che svolgono oggi attività lavoratori negli istituti di pena – spiega Mario Fraccascia, coordinatore regionale dell’Inca, il Patronato della Cgil – i servizi forniti potranno spaziare da quelli di natura previdenziale e fiscale fino a tutele per danno da lavoro o pensioni di invalidità, operando con i nostri uffici medico legali”.

“Le carceri italiane scontano purtroppo problemi legati al sovraffollamento e alla scarsa dotazione di personale – conclude il segretario della Cgil Puglia -. E così come ci si occupa della salute e della condizione psicologica dei detenuti è doveroso dare anche risposte su diritti sociali e civili. Ci occupiamo di diritti individuali e collettivi, quindi quella che è la natura del nostro agire sindacale, rivolgendoci a una platea che non ha facilità a renderli esigibili. E oltre a questi sportelli di consulenza ci auguriamo che lo spettro della collaborazione possa estendersi anche a iniziative di carattere sociale e culturale”.


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