Forte al congresso nazionale Cgil: indispensabile difendere lavoro e coniugare industria, salute e ambiente

13 -05-2014

La difesa del lavoro da coniugare con la salute e l’ambiente; la centralità della siderurgia nel panorama industriale italiano, dall’Ilva di Taranto a Piombino; il ruolo della Cgil e la centralità del territorio. Sono alcuni dei temi affrontati dal segretario generale della Cgil Puglia, Gianni Forte, nel suo intervento del palco del XVII congresso nazionale svoltosi a Rimini dal 6 all’8 maggio, e che ha visto la rielezione di Susanna Camusso alla guida della confederazione.

 

“L’intervento di ieri del compagno di Piombino ha messo a nudo uno dei problemi più drammatici che viviamo: la crisi del sistema industriale, soprattutto quello della siderurgia”. Parte dall'emergenza ambientale e occupazionale che vive la città di Taranto il segretario della Cgil pugliese. “Con Piombino sono due corni dello stesso problema, vissuto in maniera diversa, ma sono gli unici due stabilimenti a ciclo integrale, dove persistono gravi problemi di compatibilità ambientale, con conflitti tra fabbrica e città. A Taranto questo conflitto si vive in maniera forte e rischia di indebolire i posti di lavoro e la fabbrica. Di quella fabbrica ha bisogno la città, la Puglia, il Sud e l’intero paese. Perché la siderurgia è un pezzo importante, direi fondamentale del sistema industriale e economico italiano”.

 

Ma la Cgil ha un’idea diversa di sviluppo, ricorda Forte, “che parte dalla sostenibilità, dal diritto alla salute che va reso compatibile con il diritto al lavoro. Ma abbiamo bisogno di industria. Allora decisivo è il ruolo che assumerà il Governo. Nei prossimi mesi rischiamo la crisi occupazionale più drammatica del paese: duemila posti di lavoro a piombino, 20mila nel sistema Ilva, una difficoltà occupazionale che si presenta per 25-30mila lavoratori se consideriamo l’indotto. A queste persone bisogna dare risposte, il Governo deve metterci la faccia, investire, anche sulla fiducia dei cittadini. A Taranto è questo l’investimento maggiore, per una città che ha dato tanto, che è stanca, martoriata, segnata dai tanti decessi, dalle un’incidenza drammatica delle malattie. Ecco perché è importante recuperare le fiducia dei cittadini, ma per fare questo serve un ruolo forte delle istituzioni, del Governo”.

 

Per fare tutto questo poi servono risorse: “Per ambientalizzare l’Ilva – afferma il segretario generale della Cgil pugliese - servono 4 miliardi. Se non si spendono si mette in discussione la fabbrica. E se chiude si mette in discussione la siderurgia e l’intero sistema industriale nel paese. Sulle politiche industriali il governo non se la può cavare così. Mica si risolvono ampliando le sacche di precarietà. Il lavoro si crea investendo su infrastrutture ma anche in politiche. Vale per il nord, il centro ma soprattutto per il sud, dove processi di desertificazione industriale hanno creato effetti devastanti”.

Quel sud sta dentro il quadrato rosso della Cgil spiegato dalla Camusso: “Lo sviluppo del paese passa attraverso questo processo di integrazione, se si accorciano le distanze tra nord e sud. E solo la Cgil può tenere viva questa battaglia nel paese. Non ho bisogno di una parola in più o in meno che fa riferimento al Mezzogiorno nei nostri documenti. Non servono le parole, sono le scelte e le rivendicazioni che parlano del nostro sud. Lì c’è il senso della nostra idea di sviluppo”.

 

E rispondendo all’accusa sulla scarsa rappresentatività della Cgil tra i meno garantiti, Forte risponde ricordando “che al sud non ci sarebbe il nostro sindacato se non rappresentassimo quel lavoro povero, i precari, i senza lavoro, i lavoratori degli appalti, gli edili, i braccianti. E quanto ai giovani, se non si dà loro il lavoro, non potranno nemmeno darsela una rappresentanza”.

 

Quanto al ruolo della Cgil, “chiaro che è quello contrattuale. Conquistare spazi contrattali, nelle sale verdi e soprattutto nel territorio, nei luoghi di lavoro. Il territorio è punto di forza in Puglia, con strutture diffuse che intercettano bisogni che non troviamo nei luoghi di lavoro. Noi ce l’abbiamo un modello organizzativo, e ce l’ha insegnato Giuseppe Di Vittorio. Sedi e presidi Cgil in tutti i comuni, nei quartieri, al sud lì è nato il sindacato, non nei luoghi di lavoro. Se ci indeboliamo sui luoghi di lavoro ma sei forte sul territorio è più facile recuperare”. In chiusura Forte dedica un passaggio sugli inviti alla trasparenza: “Noi prima di Landini abbiamo messo on line le nostre buste paga e i bilanci, ma nessuno se n’è accorto…”.

 

QUI IL LINK al podcast di RadioArticolo1 per ascoltare l'intervento integrale del segretario generale della Cgil Puglia


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