Gesmundo: no ai voucher, Di Maio venga in Puglia a visitare i 'ghetti'

20-07-2018 08:25:20

Il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio venga in Puglia: lo porteremo a visitare il ‘ghetto’ di Borgo Mezzanone o le altre decine di insediamenti malsani cui sono costretti migliaia di braccianti agricoli stranieri. Venga a vedere questi luoghi concentrazionari, dove proliferano le mafie e i caporali dettano legge. Venga a parlare con questi ragazzi sfruttati e ricattati, che con il loro duro lavoro contribuiscono alla ricchezza del settore primario in Puglia così come in altre regioni, in un sistema fatto ancora di cottimo e sottosalario. Venga a sentire anche come di sfruttamento si muore, dopo ore e ore sotto il sole di luglio e agosto. E dopo ci dica se la priorità in agricoltura sono i voucher.

E’l’invito che il Segretario Generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo rivolge ufficialmente al leader dei Cinquestelle dopo l’asserita disponibilità a valutare il ritorno dei buoni lavoro nei settori dell’agricoltura e del turismo.

Il Ministro Di Maio da un lato afferma di voler combattere il precariato e smontare il job’s act, e dall’altro dice sì alla reintroduzione di questi strumenti che a detta della stessa Inps negli anni hanno favorito il lavoro nero e l’elusione. E’ un pegno - continua Gesmundo – a chi in Puglia ha capeggiato le proteste di quella parte di imprenditori restii a ogni regola e che osteggia l’applicazione della legge 199 contro il caporalato. Ebbene noi non faremo sconti a nessuno e contro questo ritorno a un passato fatto di sfruttamento e lesione dei diritti dei lavoratori siamo già pronti a mobilitarci.

Non è il lavoro occasionale il problema, che è normato e regolamentato con procedure trasparenti. Forse quel che si vuole è tornare al mercato dei voucher di carta da tenere nel cassetto e tirar fuori per giustificare lavoro grigio e nero. In Puglia, prima della loro abolizione, oltre centomila lavoratori l’anno sono stati costretti a questa forma di lavoro ultra precaria. E la metà ha interessato proprio il settore del turismo e dell’accoglienza, dove ci sono contratti specifici che andrebbero applicati. La Cgil ha raccolto oltre un milione di firme per un referendum, spingendo il Governo all’abolizione dei voucher. Solo in Puglia tra proposta di legge sulla carta dei diritti e referendum per l’abolizione dei voucher sono state raccolte oltre 200 mila firme.

Siamo pronti, conclude Gesmundo, a tornare nelle piazze e a spiegare ai cittadini come non è stata rispettata la loro volontà e come da un lato si fa propaganda contro il lavoro precario dall’altro si approvano norme che lo favoriscono. Chiederemo oltre che ai cittadini anche alle istituzioni, di scegliere da che parte schierarsi: se dalla parte di chi come noi vuole difendere il lavoro buono, sano, retribuito e stabile e chi invece continua a perpetrare la mortificazione del lavoro e la politica della violazione della dignità delle persone.  


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