Ilva Taranto, Cgil: no alla Cigs, si apra tavolo al Mise

02-02-2017 11:08:42

La Cgil rispedisce al mittente la proposta aziendale della cassa integrazione per circa 5000 lavoratori dell’Ilva di Taranto e chiede di aprire un tavolo di confronto al Ministero competente ossia al MISE, cogliendo anche l’impostazione del Presidente della Regione Puglia Emiliano circa un coinvolgimento di tutte le istituzioni per ricercare una concreta risoluzione che tuteli occupazione, reddito dei lavoratori e salvaguardia ambientale.

L’emendamento presentato dal Governo a garanzia dell’integrazione salariale è un primo segnale, ma il resto è ancora tutto da discutere e bisogna farlo al Ministero dello Sviluppo Economico, a partire dallo strumento utilizzato (Cigs).

Rimangono le perplessità già espresse, sia rispetto alla procedura sia rispetto alla prospettiva industriale dello stabilimento. Rigettiamo l’impostazione dei commissari perché poco chiara, e come già scritto nel comunicato a firma congiunta dei sindacati metalmeccanici tarantini, ribadiamo che ci opponiamo a qualsiasi assist che consegni ai futuri acquirenti la possibilità di avere elementi per eventuali dichiarazioni di esuberi strutturali.

Restano da verificare i numeri in sede di confronto ministeriale atteso che a fronte di un aumento di produzione nell’ultimo anno, i commissari abbiano proposto il raddoppio dei lavoratori da sospendere, 5000 unità circa.

Pertanto oltre a ritenere insufficiente l’intervento del Governo, in mancanza dell’avvio delle procedure di confronto da noi richieste, daremo seguito a iniziative di mobilitazione.


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