In migliaia in piazza contro caporalato e sfruttamento

Per Pino Gesmundo, segretaria generale della Cgil di Puglia, "straordinaria la partecipazione alla manifestazione di Foggia dopo i due incidenti che hanno coinvolto furgoni con lavoratori immigrati"

21-08-2018 08:39:31

Una grande manifestazione, organizzata in pochissimo tempo, con una straordinaria partecipazione di lavoratori, pensionati, giovani, semplici cittadini provenienti anche da regioni lontane, e tanti braccianti stranieri, le vittime di questo sistema arcaico e insieme moderno di sfruttamento, che lega caporali e imprese e che sposta ogni giorno in questa terra migliaia di persone con mezzi obsoleti e in condizioni pericolose. Di questo sono morti i sedici braccianti non di un fortuito incidente stradale, per questo siamo in piazza in una caldissima giornata di agosto.

L’indignazione e l’attenzione delle istituzioni non deve fermarsi: non possiamo ricordare il modo in cui vivono, lavorano e si spostano questi uomini e queste donne solo quando sono vittime di tragici eventi. Chiediamo ancora una volta la piena applicazione della legge 199. Non ci sono piaciute le parole del Premier Conte e del Ministro Salvini. Glielo diciamo noi perché la legge 199 contro il caporalato non ha funzionato come si immaginava: perché non è stata applicata fino in fondo. In parte per responsabilità politica, in larga parte per responsabilità del sistema delle imprese che era chiamato a collaborare nel costruire risposte al bisogno di un trasporto e un collocamento pubblico per superare il ricatto di intermediari senza scrupoli. Così non è stato e questo dimostra la connivenza delle imprese, che per trarre maggior profitto sfruttano forza lavoro senza l’applicazione di alcuna norma circa orari, salari, accoglienza.

Da Foggia si alza ancora una volta il grido di dolore degli sfruttati ma anche di lotta ed emancipazione da queste condizioni di ricattabilità. Noi continueremo nella nostra battaglia quotidiana, campagna per campagna, denunciando e invitando a denunciare i datori di lavoro e i caporali. Ma assieme alla politica va costruito un nuovo modello di agricoltura soprattutto nel Mezzogiorno, che tenga conto di come questa forza lavoro straniera sia oggi fondamentale per uno dei settori più importanti al Sud qual è quello primario. Attrezzando di conseguenza servizi pubblici per il collocamento, i trasporti, l’accoglienza. Una cosa deve essere chiara: sfruttare, non applicare i contratti, servirsi dei caporali è un reato penale grave e deve continuare a essere perseguito come previsto dalla legge 199. 

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