Manovra: Camusso, va cambiata, fa male ai lavoratori e a tutto il paese

13 -12-2011

“Non rinunciamo all'idea che questa manovra debba essere cambiata perché così com'è fa male ai lavoratori, ai pensionati e al Paese”. E' con queste parole che il Segretario Generale della CGIL, Susanna Camusso si è rivolta ai lavoratori e alle lavoratrici presenti in Piazza Montecitorio a Roma in occasione della giornata di Sciopero Generale indetta per oggi (12 dicembre) da CGIL, CISL e UIL contro la manovra del Governo Monti. Un presidio che proseguirà nei prossimi giorni perché, come ribadito dal Segretario Generale della CGIL “vogliamo cambiare una manovra che non rappresenta una prospettiva per il paese”.

 Per la leader della CGIL con i provvedimenti varati dall'esecutivo “non si salva il Paese ma lo si manda in crisi e in recessione”. Camusso ha ricordato come, l'attuale Governo tecnico si sia presentato dicendo che la sua azione sarebbe stata guidata dai principi del rigore, equità e crescita. “Noi vediamo – ha denunciato il Segretario Generale della CGIL - solo il rigore senza l'equità, rigore contro i redditi bassi e non contro chi non ha mai pagato”.

 E' chiara l'accusa che il numero uno di corso d'Italia lancia dal presidio a Montecitorio: “non c'è discontinuità”, in questa manovra rispetto al precedente Governo. Una discontinuità che invece andrebbe dimostrata facendo pagare di più chi ha di più e facendo pagare chi non ha mai pagato. Se i saldi vanno mantenuti, come dichiarato da Monti nei giorni scorsi, ha spiegato Camusso, “si possono trovare risorse anche in altro modo”, ma se si dice che la struttura va mantenuta, ha insistito la leader della CGIL “vogliamo dire al governo che c'è qualcosa che non torna: per fare riforme strutturali, in un paese democratico, c'è bisogno del consenso delle rappresentanze sociali”.

 Il Segretario Generale della CGIL ha ribadito la contrarietà alle misure sulle pensioni, “c'è un'idea sbagliata sul fatto che si possa immaginare che le persone lavorino fino a 70 anni”. Inoltre le misure spacciate come riforme, ha detto Camusso, “servono solo a fare cassa e non guardano ai giovani”, che in questo modo vengono tenuti fuori dai luoghi di lavoro. A tale proposito la leader della CGIL ha invocato anche una, necessaria, riforma degli ammortizzatori sociali, che risponda alle necessità dei giovani, sempre più precari, e che, troppo spesso, non hanno continuità di reddito tra un lavoro e l'altro, “ma per realizzarla – ha detto Camusso - servono le risorse”. Nel concludere Camusso ha affermato “bisogna dare risposte ad occupazione e crescita per salvare il paese ed uscire dalla crisi. Contro il lavoro non si riforma il paese”.


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