Mincuzzi, segretario Flai: no alla crminalizzazione dei lavoratori migranti

25 -09-2013

Oltre al danno la beffa: i migranti, dopo essere stati sfruttati da alcuni agricoltori senza scrupoli e costretti a lavorare ed a vivere in condizioni di semi-schiavitù, oggi sono indegnamente accusati di essere i responsabili dei crimini commessi nel territorio di Terlizzi.

La Segreteria della FLAI CGIL Provinciale e Metropolitana di Bari dice basta al tentativo di innescare l’ennesima “guerra tra poveri”, visto che è un dato di fatto, confermato dalla stessa Amministrazione Comunale di Terlizzi, la diffusa pratica dello sfruttamento dei braccianti agricoli (italiani e migranti, regolari e non).

A Terlizzi un’associazione professionale agricola, anziché battersi per il rispetto del Contratto Collettivo di Lavoro e delle normative vigenti per salvaguardare dagli effetti della concorrenza sleale le aziende agricole terlizzesi che operano nella legalità, ha pensato bene di invocare l’attuazione dell’odiosa legge Bossi-Fini, chiedendo alle istituzioni di adoperarsi per una campagna di espulsioni dei migranti irregolari. 

Ninni Mincuzzi Segretario Generale della FLAI CGIL di Bari contesta l’intento di  coloro che in queste ore, al posto di dare risposte serie alle problematiche che attanagliano il comparto agricolo, si esercitano sterilmente e pericolosamente a divedere i lavoratori,  in un territorio come quello di Terlizzi, nel quale da tempo  si è realizzata un’armonica e completa integrazione dei lavoratori migranti, divenuti oggi cittadini/contribuenti, indispensabili in una larga parte delle attività agricole e non solo.

Inoltre, Mincuzzi stigmatizza che, dopo le recenti sentenze della Suprema Corte di Giustizia Europea che hanno  sancito l’inapplicabilità  delle più importanti misure contenute nella  legge Bossi-Fini, la richiesta  di una generica campagna di espulsioni,  possa, tra l’altro  far attecchire il germe del peggior  sentimento razzista da sempre  avversato  dalla comunità civile.

La FLAI CGIL si sta battendo per cancellare le misure contenute nella legge Bossi- Fini perché tale normativa, prevedendo l’espulsione dei migranti che denunciano i datori di lavori ed i caporali, in  sostanza favorisce lo sfruttamento, il caporalato ed il lavoro nero. 

Infine, la FLAI CGIL di Bari annuncia che riprenderà da Terlizzi il viaggio del camper dei diritti, con l’iniziativa “Sgombriamo Il Campo dalla criminalità e dalla illegalità” per presentare  cinque proposte per un nuovo mercato del lavoro in agricoltura.


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