Morti sul lavoro, Gesmundo: risposta è delegato alla sicurezza

16 -05-2014

Parlare di sicurezza significa avere una cultura della sicurezza che passa attraverso il rispetto delle regole. Occorre rimettere al centro il valore dei diritti umani perché purtroppo è ancora alto il numero di donne e uomini che perdono la vita mentre sono a lavoro.

 

La presentazione oggi in Prefettura dei dati dell’Osservatorio Provinciale per la sicurezza sui luoghi di lavoro, conferma quello che la Cgil di Bari afferma da sempre, ossia la necessità di avere un sistema di vigilanza e controllo nelle aziende, sulle grandi opere e su quelle di una certa consistenza. L’importante momento di discussione a Palazzo di Governo, ha messo in evidenza il ruolo fondamentale del pubblico e gli sforzi straordinari fatti dal sindacato nel combattere senza tregua la battaglia al lavoro nero, al lavoro senza regole, al lavoro senza sicurezza. Una battaglia che è necessario fare in sinergia con le istituzioni e con gli organismi preposti al controllo affinché la normativa  vigente non trovi più alcune difficoltà di applicazione.

 

Esiste un retaggio culturale che porta le aziende a fare tagli proprio in una settore fondamentale che è la sicurezza che viene considerata esclusivamente come un costo anziché un investimento. Il contenimento della spesa pubblica non può intaccare quanto serve per poter mantenere alto il livello di vigilanza e monitoraggio continuo nelle aziende.

 

La nostra risposta operativa si chiama DELEGATO AZIENDALE ALLA LEGALITÀ E SICUREZZA, figura chiave per garantire la sicurezza e salubrità nei posti di lavoro attraverso una formazione mirata che dia un contributo sostanziale alla lotta ai fenomeni dell’illegalità, quali il caporalato, il lavoro nero, lo sfruttamento. Progetto che dovrà essere necessariamente condiviso anche dalle parti datoriali e che può essee sicuro strumento di prevenzione sia al fenomeno della legalità che a quello della sicurezza sul lavoro.


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