Boncuri, gestione alla Cri. Accogli: togliamo ai caporali gestione mercato del lavoro

08-06-2020 07:11:55

Si è riunito venerdì in web conference il tavolo provinciale permanente in materia di lavoro stagionale in agricoltura nel territorio di Nardò e Comuni vicini. Assieme al viceprefetto vicario Guido Aprea, sedevano i rappresentanti istituzionali (Comune, Regione, Provincia, Inps, Centri per l’impiego, Asl, Ispettorato del lavoro), datoriali e delle organizzazioni sindacali per organizzare l’accoglienza dei braccianti stagionali, nella maggior parte dei casi stranieri, che confluiscono nel Salento per la raccolta.

 

Campo di accoglienza e sanità

La Regione ha affidato la gestione del campo di accoglienza di Boncuri (150 posti) alla Croce Rossa Italiana. “Una soluzione che ci tranquillizza, sia dal punto di vista sociale sia dal punto di vista sanitario, specie nelle fasi 2 e 3 della gestione della pandemia”, dice Monica Accogli, segretario generale della Flai Cgil Lecce. Il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha garantito l’installazione dei prefabbricati in tempi rapidi: già avviati lavori sul terreno; tutto potrebbe essere pronto entro metà giugno. Il dirigente dello Spesal, Giovanni De Filippis, ha spiegato che il protocollo sanitario dello scorso anno sarà implementato con le misure anti-Covid (test sierologici rapidi) ed un presidio medico all’interno della struttura; al vaglio anche l’ipotesi di prendere in gestione una struttura di proprietà alla Diocesi di Nardò per gestire eventuali casi di isolamento. Sempre la Regione ha anche pubblicato i due bandi con manifestazione di interesse per il noleggio delle biciclette e il trasporto su minivan.

 

Attivazione della Rete del Lavoro Agricolo di qualità (legge 199/2016)

Il direttore dell’Inps di Lecce, Vincenzo Amodio, nel suo intervento ha riportato la propria esperienza nelle province di Brindisi e Foggia e rassicurato imprese e associazioni datoriali sulla prosecuzione del percorso di attivazione della sezione della Rete del Lavoro agricolo di qualità, uno strumento previsto dalla legge 199 del 2016 contro il caporalato per monitorare al meglio la domanda e l’offerta di lavoro. Le aziende anche ieri su questo punto si sono trincerate dietro al silenzio, senza esprimere alcun parere, anche davanti alla posizione dell’Inps che ha spiegato come l’accesso delle aziende alla Rete sia possibile anche per chi non è in regola con i contributi ma manifesta la volontà di sanare la propria posizione. “Su questo punto e sulla previsione dei braccianti da impiegare quest’anno purtroppo le associazioni datoriali non si sono espresse ufficialmente”, dice Accogli. “Certo, abbiamo appreso da altre fonti che secondo alcune associazioni datoriali i parametri per accedere alla Rete sarebbero penalizzanti. C’è da restare perplessi quando si legge che per qualcuno questo non sia il momento per parlare di lavoro di qualità, che altro non significa se non riconoscimento ai lavoratori di diritti e salari dignitosi e sottrazione degli stessi braccianti dalle logiche del caporalato. Ringrazio il direttore dell’Inps, che ha tolto alle imprese un alibi pesante. Raccogliamo con soddisfazione la disponibilità del Direttore dell’Inps a proseguire il lavoro per l’attivazione della Rete. In quella sede riparleremo di alcune proposte unitarie del sindacato per invogliare le imprese a partecipare, come percorsi di premialità o l’ideazione di un marchio”.


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