Oltre 200 milioni per ristrutturazione scuole ma in Puglia cantieri non partono

La denuncia della Cgil: dalla Regione 172 milioni per ristrutturazione più altre voci di spesa per efficientamento energetivo e messa in sicurezza da rischio sismico. Ma i Comuni tardano ad avviare progettazione e interventi

18-09-2017 09:32:45

“La riapertura dell’anno scolastico, oltre ai consueti disagi legati agli organici del personale docente e Ata, evidenzia come non siano stati superati i problemi connessi alla piena agibilità e sicurezza degli edifici, atteso che in Italia secondo quanto rilevato dal Censis, solo il 44 per cento delle scuole sono a norma e le situazioni più critiche si riscontrano nel Mezzogiorno. Eppure la Regione Puglia, oltre alle ingenti risorse messe in campo negli anni precedenti, ha stanziato 172 milioni di euro dei fondi europei per interventi di recupero e ristrutturazione degli edifici scolastici e 80 milioni di euro per la costruzione di nuovi asili nido e sezioni primavera. A cui si deve aggiungere una rilevante quota dei 150 milioni per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e dei 27,5 milioni per interventi di riduzione del rischio sismico che riguarda principalmente gli edifici scolastici. Nonostante la disponibilità di tali risorse e la evidente urgenza degli interventi da realizzare, la gran parte di questi fondi è tuttora inutilizzata Si determina ancora una volta il paradosso di risorse disponibili e di ritardi incomprensibili e inaccettabili, dovuti a volte alla lentezza delle procedure burocratiche, altre alla incapacità dei soggetti beneficiari come i Comuni – che sono le stazioni appaltanti - di spendere rapidamente le risorse assegnate”.

E’ quanto denuncia la Cgil Puglia, con il segretario generale Pino Gesmundo che evidenzia “la straordinaria importanza di questi interventi, perché oltre a mettere in sicurezza gli edifici e mettere studenti e personale scolastico in condizioni di espletare il proprio compito in ambienti dignitosi, sarebbero in grado di generare occupazione immediata, in un settore come quello dell’edilizia e del suo indotto tra i più duramente colpiti dalla crisi”.

“Per le scuole si rischia di riprodurre il grave ritardo con cui i Comuni stanno procedendo all’utilizzo dei 172 milioni, resi disponibili dalla Regione Puglia già da un anno, per la realizzazione di opere di mitigazione del rischio idrogeologico e dalle alluvioni. E’ incredibile come i Comuni abbiano ricevuto risorse su opere che erano dotate di progetti esecutivi e come a distanza di tanto tempo non siano state indette le gare d’appalto e non si siano realizzati lavori. Eppure le esperienze passate nella nostra regione nel Gargano come nei Monti Dauni, nel Tarantino come alla foce dell’Ofanto o nel Salento, hanno prodotto gravissimi danni e lutti negli anni passati”.

La Cgil Puglia “non si è mai limitata all’azione di denuncia. Abbiamo ripetutamente messo in mora i Comuni inadempienti e sollecitato la Regione a intervenire rispetto a una situazione che riteniamo intollerabile. Non si esce da questo stallo con il rimpallo delle responsabilità così come, a nostro avviso, la Regione non può limitarsi ad assegnare risorse ai Comuni senza esercitare la necessaria funzione di controllo sulla rapidità e qualità delle opere: dalle modalità d’intervento alle gare d’appalto, dalla correttezza esecuzione dei lavori all’efficacia dei lavori realizzati. Né ci si può limitare a dire che il personale è insufficiente o che vi sono carenze in organico. Se manca chi può seguire le opere ed effettuare i collaudi si assumano ingegneri e geologi, e si utilizzino i 20 milioni del fondo di rotazione destinati alla progettazione e previsto nel Patto per la Puglia”.

“Serve un monitoraggio continuo e costante di verifica dello stato di avanzamento reale delle opere e della qualità della loro esecuzione – conclude Gesmundo -. Perché necessari a mettere in sicurezza il territorio e gli edifici pubblici, perché importanti per dare ossigeno al lavoro e alle imprese, ma soprattutto perché non è consentito scherzare quando si parla della sicurezza dei cittadini e dei ragazzi che frequentano le nostre scuole”.


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