Presidente Mattarella realizziamo il sogno di Fatou, l'Italia lo adotti

Lettera aperta della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci. Il 15enne sbarcato in Puglia assieme ad altri 117 ragazzi ha espresso il sogno di voler diventare italiano

30-08-2023 09:59:38

Signor Presidente della Repubblica,

le sue parole al meeting di Rimini hanno commosso tutti gli italiani. Soprattutto quando ha raccontato l’aneddoto sul disegno che ha appeso nel suo studio al Quirinale di un bambino morto in mare che dentro la giacca aveva cucito la pagella.

Tra mille storie quotidiane di dolore e disperazione che ci racconta la cronaca sui migranti, oggi ce n’è un’altra che non sarà di certo sfuggita alla sua sensibilità. È la storia del piccolo Fatou, il bambino 15enne sbarcato in Puglia insieme con altri 117 ragazzi, e le cui prime parole una volta in Italia sono state: “Vorrei essere adottato da una famiglia Italiana”.

Fatou ha affrontato da solo un viaggio di molte miglia e molto pericoloso. È la seconda volta che ci prova, e grazie alla perizia ed alla generosità di Medici senza Frontiere, questa volta è riuscito a fuggire dalle torture e dalla fame a cui sembrava condannato ed arrivare in Italia, dove vuole rimanere per vivere da italiano.

Signor Presidente, solo lei può realizzare il sogno di Fatou, nel rispetto delle regole, delle leggi e della Costituzione di cui lei è garante e custode. Sia l’Italia ad adottarlo, tutti noi, insieme possiamo realizzare il suo sogno e dare speranza alle migliaia di Fatou che sognano una vita lontana dalle guerre e dalla disperazione.

Invochiamo da tempo un piano europeo che affronti l’ineluttabilità delle migrazioni dai Sud del mondo dilaniati da guerra, fame, catastrofici cambiamenti climatici, dove spesso c’è la mano diretta dei Paesi occidentali ad aver determinato condizioni di estrema povertà, garantendo corridoi umanitari e quindi sicurezza oltre che accoglienza dignitosa. L’articolo 10 della nostra bellissima Carta prevede che uno straniero al quale sia impedito di esercitare nel suo Paese libertà democratiche garantite dalla nostra Costituzione, abbia diritto d’asilo. L’immigrazione è un fenomeno strutturale e andrebbe affrontato non con provvedimenti di tipo emergenziale e provvisorio, ma con scelte e provvedimenti lungimiranti e coerenti.

Per Fatou chiediamo un atto di generosità e di umanità che travalica i recinti burocratici dietro i quali spesso si nascondono i “non posso”, una risposta concreta all’odio ed al cinismo imperanti. Insieme possiamo perché se l’articolo 3 afferma che ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona, è stato proprio lei, Signor Presidente, a ricordare a tutti noi - anche se non c’è scritto testualmente nella nostra Costituzione – che il complesso degli articoli della nostra Carta sottintendono il diritto alla felicità. E la felicità per Fatou vuol dire essere italiano.

Grazie, Signor Presidente, per essere quotidianamente garante e custode dello straordinario valore che rappresenta la nostra Carta fondamentale, baluardo di umanità e democrazia.


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