"Garanzia giovani", un lavoro entro sei mesi per gli under 30. Cgil Puglia: vogliamo certezze, non illusioni

28 -05-2014

Un lavoro entro sei mesi. E’l’obiettivo alla base del Piano “Youth  Guarantee”, Garanzia Giovani, programma europeo per favorire l’occupabilità e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro. Un percorso che prevede una serie di misure, a livello nazionale e territoriale, volte a facilitare la presa in carico dei giovani tra 15 e 25 anni per offrire loro opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro. Le opportunità che il Piano Nazionale Garanzia Giovani avrà in Puglia, sono state illustrate nel corso di una iniziativa organizzata nella sala Trulli della Cgil Puglia.

 

Ad aprire i lavori il Segretario Generale della Cgil Puglia Gianni Forte secondo cui “occorrono esperienze formative che servano ad un percorso lavorativo quanto più possibilmente stabile, all’interno di un sistema di imprese quale appunto è il nostro, caratterizzato da forte parcellizzazione. Dopo il lavoro di confronto con la Regione, ora è importante passare alla fase operativa affinché ci siano certezze e non illusioni per i tanti giovani che devono immettersi nel mercato del lavoro”.

Primo argomento della mattinata, il riordino del sistema della formazione professionale per garantire il diritto di tutti i cittadini ad una qualificazione riconosciuta e spendibile in ogni territorio non solo italiano ma anche europeo. “In materia di formazione – ha ricordato Teresa Loiacono, responsabile dipartimento formazione Cgil Puglia - è stata predisposta nell’attuale programmazione 2020 una strategia articolata e integrata con le politiche del lavoro che ha puntato al rafforzamento delle competenze dei giovani laureati pugliesi promuovendo le condizioni per l’accesso al mercato del lavoro; allo sviluppo delle competenze attraverso il sistema dell’apprendistato, al rafforzamento delle competenze linguistiche e logico-matematiche degli studenti.

Le politiche a supporto dell’occupazione hanno trovato piena centralità nel piano straordinario per i percettori di ammortizzatori sociali in deroga che rappresenta una proposta organica di intervento che la Regione Puglia ha condiviso con le parti sociali. A conclusione della fase di bilancio delle competenze che riguarda i fruitori ed ex fruitori di ammortizzatori (2802), i centri per l’impiego nei prossimi giorni avvieranno la formazione secondo percorsi formativi presentati da 173 enti e approvati in uno specifico catalogo della Regione per una spesa complessiva di 40 milioni di euro, a valere sul Fondo Sociale Fse. Immediatamente dopo la formazione rivolta ai percettori di sostegno al reddito, verranno avviati a formazione altri 9000 lavoratori percettori di mobilità in deroga. Nei prossimi giorni saranno resi pubblici i corsi rivolti ai disoccupati che saranno gestiti da 42 enti per un totale di 48 progetti finanziati con 8 milioni di euro.

 

E’evidente che solo un adeguato sistema formativo può costituire la base solida per il Piano Nazionale Garanzia Giovani, le cui attività di accoglienza, presa in carico e orientamento, vedono la Cgil impegnata anche a livello regionale. Sul sito della Cgil Puglia www.cgilpuglia.it, è stato attivato il link per tutti gli approfondimenti. “Noi con questo piano possiamo coinvolgere 120 mila giovani pugliesi e non solo perché la richiesta è su scala nazionale, afferma Massimo Di Cesare, Responsabile Dipartimento Mercato del Lavoro Cgil Puglia.  Il piano quindi può trasformarsi da slogan ad opportunità in quanto la Regione Puglia ha già approvato il Dgr con lo stanziamento di oltre 120 milioni di euro. Il piano di garanzia giovani non è solo una opportunità formativa quindi, ma può rappresentare una reale occasione di inserimento nel mondo del lavoro, grazie alle risorse così ripartite: 5 milioni destinate all’apprendistato; 25 milioni per i tirocini; 12 per il servizio civile; 3 per auto impiego; 18 per formazione; 14 per accompagnamento al lavoro e 28.5 destinate ai bonus occupazionali”.

La Cgil Puglia svolge gratuitamente attività di informazione e orientamento verso “garanzia giovani”, attraverso la rete del sistema dei servizi delle Camere del lavoro territoriali composta dal patronato, dal caaf, ma soprattutto dagli sportelli di orientamento al lavoro (Sol). “La nostra scelta, ha concluso nel suo intervento Serena Sorrentino – Segretario Cgil Nazionale, è stare dalla parte dei ragazzi, assumendoci la responsabilità attraverso l’orientamento e l’informazione, di indirizzarli verso le opportunità che ci sono e che funzionano anche nella misura che può non corrispondere alle loro aspettative. Di certo la formazione professionale deve avere una missione diversa da quella che ha avuto in questi anni in cui non ha funzionato perché ad oggi non esiste un repertorio nazionale delle qualifiche che racchiuda i profili professionali. L’attuale catalogo nazionale è composto da 2599 figure professionali che sono la somma di tutti i repertori regionali. Gli addetti alla formazione professionale sono quasi centomila: uno su quattro ha il contratto strutturato, mentre gli altri sono a partita iva o a progetto. Questo sistema così frammentato rende più deboli le competenze acquisite nei sistemi regionali così difformi tra di loro e quindi si finisce con lo svuotare il ragazzo del titolo di studio acquisito. Quindi occorre ripartire proprio da qui. Con una proposta sostenibile, credibile e che porti qualità nel sistema pubblico dia garanzie ai lavoratori”.

 

Il programma “Garanzia Giovani”, ha ribadito la Sorrentino, “esiste in altri paesi da 15 anni, noi invece lo sperimentiamo solo ora. Quello che per gli altri é ultima istanza per l’Italia è innovazione perche siamo in ritardo come sistema Paese. Noi vogliamo che funzioni innanzitutto il primo step cioè l’orientamento alla formazione, il counseling, l’acquisizione delle competenze di base. Abbiamo una generazione di nativi digitali molto avanzata ma non abbiamo un sistema formativo che adeguatamente concorre a sviluppare queste conoscenze ed è per questo che in questi anni abbiamo perso tante giovani professionalità. Abbiamo avuto un mondo del lavoro che ha fatto affidamento ad un sistema low cost e a basso valore aggiunto, che produce lavoro povero e discontinuo. Dobbiamo cercare di dare gambe al piano del lavoro provando a investire sulle politiche industriali. La nuova programmazione 2014-2020 deve relazionarsi con la politica industriale del territorio per mettete a valore le risorse. Quindi “garanzia giovani” funzionerà se questo Paese deciderà che i servizi per il lavoro sono una cosa importante perché non può essere il rapporto fiduciario, ancora il maggior collante, ma occorre un sistema di certificazione  delle competenze deve avere garanzia reciproca per il lavoratore e per l’impresa e questo deve essere il compito del centro per l’impiego".


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