Raddoppio Lesina-Termoli, Cgil Puglia chiede risposte certe

Il Segretario generale Pino Gesmundo interviene sulle affermazioni dell’esponente del Governo rese ieri durante il question time: previsioni ministro Lezzi non suffragate da dati oggettivi

02-04-2019 11:52:22

 

“Quanto affermato dal Ministro per il Mezzogiorno durante il question time alla Camera, circa i lavori per il raddoppio della linea ferroviaria Termoli-Lesina che saranno terminati entro il 2026, non ha alcun elemento oggettivo e piuttosto che tranquillizzare riguardo ai tempi di realizzazione di opere fondamentali per connettere la Puglia e il Mezzogiorno al resto del Paese, getta ulteriori ombre se non la certezza che il raddoppio non si farà almeno nei tempi annunciati”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, che ricorda come “si stia parlando di un progetto finanziato dal 2001, ma mentre stanno partendo i lavori per la realizzazione del raddoppio dei circa 10 chilometri del tratto pugliese, resta nelle nebbie di fumose dichiarazioni che non trovano alcun riscontro in atti amministrativi coerenti il tratto molisano tra Termoli e Ripalta”.

La denuncia della Cgil è quella relativo a un “Governo che ha scelto di non scegliere tra il progetto di affiancamento all’attuale binario, che è già dotato di progettazione esecutiva e relativo finanziamento di 594 milioni di euro e quindi immediatamente cantierabile, e la variante di totale affiancamento della ferrovia alla A14 che invece chiede la Regione Molise. Però, stando a quanto affermato dallo stesso Governo, non c’è ancora un progetto esecutivo, non è neanche iniziato l’iter autorizzativo, manca la valutazione di impatto aziendale ecc. e, soprattutto, non si avrebbe la necessaria copertura finanziaria”.

Per la Cgil Puglia “è ora di dire basta ad un rimpallo di responsabilità che produce solo il risultato di rinviare sine die un’opera fondamentale per i cittadini, il sistema delle imprese, oltre l’importante ricaduta in termini ambientali, considerata la quantità di traffico su gomma che si andrebbe a togliere da tutta la A14”.

“E’ incomprensibile come si continui con un indecoroso balletto di annunci e proclami. I lavori permetterebbero alla Puglia di connettersi ai principali corridoi europei di trasporto, in particolare quello Scandinavo-Mediterraneo, e porterebbe a quasi un raddoppio del numero dei treni che viaggerebbero anche più velocemente, quindi accorciando i tempi di percorrenza. Auspichiamo che si apra celermente un tavolo con le parti sociali, le parti imprenditoriali e le istituzioni, affinché si decida una volta e per sempre la strada da seguire. Quello che non è consentito è prendere in giro i territori, i cittadini, le imprese. In caso contrario il Governo assuma responsabilmente le opportune decisioni, avvalendosi anche del potere sostitutivo che gli viene conferito dalla strategicità di quest’opera”.


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