"Sopravvivere al lavoro", sit-in il 30 luglio a Bari

28 -07-2015

GIOVEDÌ 30 LUGLIO A PARTIRE DALLE ORE 10, nei pressi dell’ispettorato del lavoro, scelto come luogo simbolo, in via Trieste a Bari, la Cgil metropolitana ha organizzato un SIT-IN “SOPRAVVIVERE AL LAVORO” per tornare a discutere, presentando proposte concrete, sul sistema della prevenzione e della sicurezza sui posti di lavoro, che coinvolge a 360 gradi una serie di organismi istituzionali quali: l’Ispettorato l’Inps, l’Inail, la Asl, lo Spesal, i vigili del fuoco, ma anche lavoratori e cittadini.

E’importante – ha dichiarato il Segretario Generale della Cgil di Bari Pino Gesmundo - attenzionare istituzioni e organismi preposti a fare il proprio dovere in tema di sicurezza, anche mettendo a nudo i limiti rinvenienti dai tagli che vivono questi enti pubblici, perché la crisi non può essere l’alibi per tagliare la sicurezza. È scomparso il diritto al lavoro, insieme a quello alla vita e alla salute nei posti di lavoro. Non può continuare a passare l’idea che chi lavora sia un privilegiato a presindere. Chiediamo dunque che venga attivato un luogo, una cabina di regia, necessaria a coordinare le attività di prevenzione.

Abbiamo chiesto al Prefetto di Bari di essere ricevuti al termine del sit-in, per formalizzare proposte concrete mirate proprio a tutelare soprattutto quelle aziende piccole e piccolissime, che difficilmente il sindacato riesce a raggiungere. Si tratta di un mondo – ha concluso Gesmundo - poco tutelato e per nulla conosciuto, in cui i diritti dei lavoratori vengono calpestati perché vige la logica del ribasso, del lavoro nero, del sommerso che spesso coinvolge fasce deboli di popolazione e cittadini immigrati che vivono il ricatto occupazionale e accettano di lavorare spesso a qualsiasi condizione. È inammissibile che gli incidenti mortali sul lavoro vengano percepiti come un rischio inevitabile.

Invitiamo pertanto cittadini, lavoratori, giovani, ma soprattutto le istituzioni e le rappresentanze datoriali a partecipare affinché facciano sentire la loro presenza e la loro vicinanza, dando così un contributo a sostenere un sistema di controlli efficiente in grado di prevenire questi fenomeni creando una cultura diffusa della sicurezza, che va percepita come valore e non come costo aggiuntivo.


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