1 miliardo di euro per l'edilizia e 5mila posti di lavoro da creare, ma spesa ferma all'1%

La denuncia di Cgil e Fillea Puglia: Impegno dei finanziamenti procede lento, preoccupati per futura gestione rirsorse del PNRR e dei fondi strutturali 

24-09-2021 14:25:20

937 milioni di euro disponibili per interventi di edilizia in Puglia, che svilupperebbero 5000 posti di lavoro in un settore che ne ha persi oltre 30mila negli ultimi anni, e solo l’1% di risorse impegnate dalle stazioni appaltanti. “Se questi sono i tempi della spesa, c’è poco da stare tranquilli sui finanziamenti del Pnrr, che avranno scadenze rigide rispetto alla spesa, così come anche per la nuova programmazione comunitaria”, afferma Pino Gesmundo, segretario generale della Cgil Puglia. È questo l’allarme lanciato questa mattina dal sindacato confederale – assieme alla categoria della Fillea - nel corso di una conferenza stampa dove sono state illustrate tutte le progettualità, in capo soprattutto ai Comuni: 482 milioni per interventi relativi al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare; 66 milioni per l’ammodernamento e la messa a norma in base alle disposizioni anti Covid degli edifici scolastici; 304 milioni per l’edilizia giudiziaria; 85 milioni per la messa in sicurezza di edifici pubblici e territori.   “Mentre siamo impegnati in un confronto con le istituzioni e tutte le parti sociali per definire assieme la Puglia del futuro – ha ricordato Gesmundo -, individuare gli obiettivi strategici per sostenere la crescita economica e sociale e rispondere agli indirizzi del piano Next Generation su transizione digitale ed energetica, utilizzando al meglio i fondi strutturali della stagione 2021-2027 e ovviamente le risorse che saranno assegnate alla nostra regione del Pnrr, ci preoccupano i ritardi con cui si procede all’impegno di risorse pure ingenti che avrebbero ricadute importanti sulla qualità del vivere urbano, sulla sicurezza delle scuole, sull’accessibilità di servizi pubblici importanti. Abbiamo inviato una lettera a tutte le stazioni appaltanti invitandoli ad aprire un tavolo di confronto per capire limiti e difficoltà circa l’impiego delle risorse e il contributo che possiamo dare come sindacato”.   Non solo, ma a fronte delle illegalità che vive il settore delle costruzioni e dei rischi legati alle infiltrazioni criminali nella gestione delle risorse pubbliche, “ai Comuni chiediamo di convocare tavoli per la sottoscrizione di un Protocollo di legalità per il contrasto al lavoro nero e alle infiltrazioni mafiose”, ha spiegato Ignazio Savino, segretario generale della Fillea Cgil Puglia. “Se è vero che quelle illustrate nel corso della conferenza e le risorse comunitarie a venire devono servire per lo sviluppo della Puglia, per la ripresa dopo la crisi pandemica, tutto questo non può avvenire a discapito del lavoro, in termini di diritti, di salari e di sicurezza”.   Preoccupazioni che si estendono ai finanziamenti del Pnrr, che devono avere riscontri in termini di velocità e qualità della spesa. “Perché siamo in presenza di una stagione straordinaria e non replicabile circa la disponibilità di risorse, e non sfruttarla significa fare un grave danno alla Puglia di oggi e del futuro. Per questo chiediamo a tutti gli attori istituzionali e sociali di lavorare assieme”.   A margine della conferenza stampa, che si è aperta con un minuto di silenzio per commemorare Fabio Sicuro, l’operaio edile di 39 anni vittima di un infortunio mortale sul lavoro in provincia di Lecce solo due giorni fa, sono intervenuti Claudio Stefanazzi, Capo di Gabinetto della Giunta della Regione Puglia, che ha ricordato come “l’Ente supporta sul piano economico e tecnico i piccoli comuni che non sono hanno risorse professionali al proprio interno per la redazione delle progettazioni esecutive”. A seguire il vice sindaco di Bari, l’ingegner Eugenio Di Sciascio, che ha rassicurato “sul rispetto dei tempi per le progettualità che fanno capo al Comune”   “A fronte di questo si conferma quel che la Cgil afferma da tempo, e cioè che la pubblica amministrazione paga anni di disinvestimenti in termini di risorse economiche e umane – conclude Gesmundo -. Servono investimenti e personale, ma siccome nel frattempo occorre dare risposte alle scadenze circa l’impiego dei finanziamenti, dobbiamo lavorare tutti assieme perché la Puglia non perda questa straordinaria occasione di crescita e sviluppo”.


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