Autorità di Bacino della Puglia, stato di agitazione dei lavoratori proclamato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl
I lavoratori, esasperati, intendono protestare contro la scelta della Regione Puglia di tagliare le spese di funzionamento, stipendi inclusi, dell'Autorità di Bacino già da gennaio
12-10-2017 09:08:44
Le organizzazione sindacali Fp Cgil, Cisl Fp e UilFpl hanno dichiarato lo stato di agitazione dei dipendenti dell'Autorità di Bacino della Puglia, che prelude a prossime manifestazioni di protesta e hanno richiesto al Prefetto l'attivazione della procedura di conciliazione.
I lavoratori, esasperati, intendono protestare contro la scelta della Regione Puglia di tagliare le spese di funzionamento, stipendi inclusi, dell'Autorità di Bacino già da gennaio. La Regione, contestano i lavoratori, continua a rimanere sorda rispetto alle richieste su salario accessorio, stabilizzazione dei precari, accordo tecnico-finanziario sul POR Puglia 2014-2020. L’Autorità di Bacino della Puglia (AdBP), istituita con legge regionale 2002, ha un territorio di competenza compreso fra la Puglia e le province di Potenza e Avellino, fra i più estesi di tutt'Italia e si occupa di difesa del suolo, tutela delle acque, salvaguardia degli ecosistemi naturali, progettazione di opere pubbliche e di impianti di produzione da fonti rinnovabili, svolgendo un ruolo essenziale nella pianificazione, programmazione degli interventi di difesa del suolo e gestione del territorio. Fondamentale, dunque, il suo apporto per la prevenzione dei rischi idrogeologici e la sicurezza del territorio in genere, puntualmente invocati in caso di disastri naturali e non. Nei primi mesi del 2017, l'Autorità di Bacino della Puglia è stata soppressa, in base alle disposizioni normative. Solo che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, che avrebbe dovuto regolamentare l'accorpamento al Distretto dell'Appennino Meridionale di funzioni, risorse finanziarie e personale, non è stato ancora emanato. In questo delicato momento di transizione, la Regione Puglia, che pure continua ad avvalersi delle competenze dell'Autorità di Bacino, attribuendole innumerevoli funzioni, ha manifestato la volontà di non considerare alcuna previsione di spesa per il funzionamento della stessa, preannunciando che, a partire da gennaio 2018, non stanzierà più fondi, nemmeno per gli stipendi. A tutt'oggi, è mancata l'interlocuzione con i sindacati, malgrado le richieste effettuate, in merito all'erogazione del salario accessorio del 2016 e sulla convocazione della delegazione trattante per la destinazione del fondo salario accessorio del 2017. Non sono stati inoltre definiti gli accordi tecnici e finanziario in merito ai POR Puglia 2014-2020. Le richieste d'incontro con il delegato del Segretario Generale del Distretto dell'Appennino Meridionale, fino a questo momento, non hanno avuto riscontro. Non meno preoccupazione desta il futuro occupazionale dei lavoratori a tempo determinato dell'Autorità di Bacino, un contingente di 28 unità (su un totale di 78 lavoratori presenti), importanti e necessari per la piena funzionalità dell’Ente e già in possesso dei requisiti per l'assunzione a tempo indeterminato. La previsione di dotazione organica per il Distretto dell'Appennino Meridionale infatti è in grado di assorbire i lavoratori precari ma, ad oggi, non ci sono state rassicurazioni in merito alla copertura economica. “La legge istitutiva della Autorità di bacino distrettuali – spiega Patrizia Tomaselli, segretario Fp Cgil Puglia - prevedeva, tra i passaggi fondamentali, un Decreto del Ministero dell’ambiente per disciplinare le modalità di composizione per distretti delle risorse umane e strumentali. Secondo tale norma nazionale, il decreto doveva essere emanato previa consultazione con le organizzazioni sindacali nazionali. Il Ministro dell’ambiente, però, ha scientemente eluso le disposizioni di legge, nonostante le sollecitazioni dei sindacati e il Governo ha emanato nell’ottobre 2016 il decreto senza la consultazione sindacale. In quella sede, probabilmente, molte delle contraddizioni attuative tra Stato e Regione , che ricadono oggi negativamente sui lavoratori, potevano essere preventivamente risolte, senza il triste e irrispettoso rimpallo reciproco di competenze fra lo Stato e le Regioni, che danneggia tanto i cittadini, quanto i lavoratori, impegnati nella missione istituzionale di tutela della risorsa idrica e dell'assetto idrogeologico del territorio”. Nella mattina del 18 ottobre, la protesta dei lavoratori si materializzerà in un sit in sotto la presidenza della Regione Puglia, a Bari, per cercare un'interlocuzione diretta con il Presidente Michele Emiliano e spiegare l'urgenza di un suo intervento risolutivo sulle questioni poste.