Bridgestone, Filanto, Natuzzi, Bosch... I tavoli della crisi in Puglia, migliaia di lavoratori in attesa

29 -08-2013

Dalla Bridgestone alla Filanto, da Natuzzi a Eataly e Bosch. Somiglia a un percorso di guerra l’agenda dell’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli che a partire dai primi giorni di settembre si infittirà di incontri decisivi per garantire la stabilità di alcune tra le più importanti aziende che operano sul territorio regionale. Cinque vertenze che da sole raccolgono il destino di 5mila operai.

 

Al conto totale dei lavoratori a rischio si devono aggiungere i 45mila di Ilva, Sanitaservice, settore dell’edilizia e 20mila cassintegrati. Il tour de force si inaugura lunedì con l’incontro a Roma sulla Filanto, azienda salentina fino a pochi anni fa leader nel settore calzaturiero negli ultimi tempi caduta in disgrazia insieme ai suoi 650 operai. Un incontro convocato con urgenza in seguito alle proteste degli stessi lavoratori che rischiano di dire addio anche alla cassa integrazione. Solo 48 ore di tempo dividono il tavolo della Filanto da un altro vertice importante. Due giorni dopo infatti sempre a Roma nella sede del Mise si prosegue con l’incontro tra parti sociali, istituzioni e Qbell. L’azienda friulanache ha rilevato la ex Miroglio di Ginosa è alle prese con una difficile situazione finanziaria. L’incontro romano dovrà servire a chiudere definitivamente l’accordo che potrebbe permettere ai 176 lavoratori tarantini di riprendere a lavorare dopo 5 anni di inattività passando dalla produzione di tessuti a quella di schermi televisivi. Al vertice i tecnici del Mise potrebbero anche scoprire definitivamente le carte su una ulteriore manifestazione di interesse mostrata da un’azienda nei confronti dell’altro vecchio stabilimento Miroglio, quello di Castellaneta che occupava 70 dipendenti.

 

Nell’agenda di Caroli il giorno 5 settembre è segnato con un doppio cerchio rosso. È questa la data in cui sempre nella capitale dovrebbero tenersi due vertici che potrebbero decidere del futuro lavorativo di quasi 3mila operai pugliesi: nel corso della mattinata infatti si terrà l’incontro al ministero del Lavoro per ratificare gli accordi raggiunti tra sindacati e Bridgestone. La multinazionale giapponese che nel marzo scorso aveva diffuso l’annuncio choc della chiusura irrevocabile dello stabilimento barese, ha dovuto rivedere la sua posizione. Alla fine si è raggiunto un accordo non privo di pesanti sacrifici per i 950 lavoratori: esubero di 377 dipendenti da attuare con incentivi all’esodo e riduzione della produzione da 4,5 milioni di pezzi a 2,5 nel 2016. Nelle stesse ore nella sede di Federlegno si terrà l’incontro per la vertenza che fa tremare il distretto del salotto. Solo uno il tema sul tavolo: la procedura di mobilità per i 1700 esuberi dichiarati da Natuzzi. Molto probabile il mancato accordo che dirotterà la vertenza in un prossimo incontro al ministero del Lavoro. Il valzer di tavoli e incontri riprende lunedì12. In quella data nella sede barese di Confindustria i dirigenti della Bosch di Bari incontreranno i sindacati per fare il punto della situazione.

 

Ma l’agenda delle vertenze è sempre più voluminosa e al lungo elenco si è aggiunta ultimamente anche Eataly. La creatura di Oscar Farinetti sbarcata a Bari un mese fa è alle presecon un duro scontro con i sindacati. Questi ultimi accusano la dirigenza di aver assunto 160 interinali su un totale di 170 dipendenti, in barba ad ogni regola sindacale e violando la legge Biagi. L’assessore Caroli si è detto disponibile a fare da paciere tra le parti in un incontro regionale.

 

Antonella Cassano

bari.repubblica.it


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