Salario minimo, Consulta boccia ricorso Governo contro legge Regione Puglia

Bucci: una buona notizia per i lavoratori e rappresenta uno schiaffo politico e morale a una destra che tra le sue priorità pone una battaglia ideologica contro la dignità del lavoro e dei salari

16-12-2025 18:45:26

“La decisione della Consulta che ha respinto il ricorso del Governo contro la normativa regionale che introduce un salario minino di nove euro, è una buona notizia per i lavoratori e rappresenta uno schiaffo politico e morale a una destra che tra le sue priorità pone una battaglia ideologica contro la dignità del lavoro e dei salari”. È il commento della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, alla sentenza della Consulta sulla legge che prevede una retribuzione minima negli appalti stipulati con la Regione Puglia, le Asl e le agenzie o enti strumentali.

“In un Paese che arretra sul piano economico e industriale, dove prevale precarietà e povertà lavorativa, dove i redditi sono stati erosi da inflazione e drenaggio fiscale, soprattutto in una regione dove 500mila lavoratori vivono con mille euro al mese a causa di una prevalenza di settori a basso valore aggiunto che trascinano bassi salari e lavoro intermittente, è incredibile come le destre siano pervicacemente all’opposizione di qualunque norma che sostenga la dignità salariale, il recupero del potere d’acquisto, il contrasto al dumping e al lavoro povero”.

“Come sindacato siamo impegnati affinché nel rinnovo dei Contratti collettivi nazionali vi siano regole chiare sul lavoro in tutti i suoi aspetti, dove il salario rappresenta una componente altrettanto importante come tutti i diritti e le tutele connesse, al pari dell’organizzazione e degli orari di lavoro – commenta Bucci -. Così come, a sostegno della contrattazione collettiva duramente attaccata dalla moltiplicazione di contratti pirata utili a creare dumping, chiediamo da tempo una legge sulla rappresentanza, che affermi anche il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori di votare sia per eleggere le proprie rappresentanze, sia per validare i contratti collettivi di lavoro”. 

Per la Cgil “Nella legge regionale pugliese si stabiliscono però alcuni principi importanti di supporto, a partire dall’applicazione dei contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, con un evidente barriera a qualsiasi forma di contratti pirata, e l’estensione degli stessi anche nella catena dei subappalti di qualsiasi impresa che stipula appalti o concessioni con l’ente regionale. Si qualifica una spesa di risorse pubbliche volta a migliorare la qualità del lavoro e dei salari, e come riconosciuto dalla Consulta questo è l’ambito di applicazione della norma”.

“Il Governo ha fatto propaganda per sabotare i referendum sul lavoro, si oppone a una discussione in Parlamento su una legge sul salario minimo adottata da tanti paesi dell’Unione europea, impugna norme di civiltà delle regioni, dalla Puglia alla Toscana, dileggia e offende i lavoratori che esercitano un diritto costituzionale qual è quello dello sciopero, non ultimo propongono manovre economico dove restituiscono briciole a salari e assegni previdenziali e si rifiutano di tocca extraprofitti e rendite speculative, abbassando le tasse a chi possiede redditi più alti. Una vera e propria battaglia ideologica contro la maggioranza delle persone del paese che vivono di lavoro e pensione. Contro questo disegno continueremo la nostra mobilitazione che non si ferma allo sciopero generale del 12 dicembre scorso”.


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