Cgil e Spi contro balzello 2 euro per prenotazione visite specialistiche in farmacia

03 -09-2014

Il balzello di 2 euro per le prenotazioni di visite specialistiche tramite farmacia, evitando le chilometriche file presso i CUP, rappresenta una pericolosa deriva democratica del sistema sanitario pugliese.      

 

Un discrimine grave, che rischia di mettere in discussione l’organizzazione sanitaria e la garanzia che il diritto alla salute sia ugualmente riconosciuto e salvaguardato, in ogni parte della Regione.

 

Abbiamo avversato i ticket, iniquità e messa in discussione del SSN ed altrettanto facciamo di fronte ad uno strumento intollerabile ed ingiustificato! 

 

Già. Perché  non c’è giustificazione che tenga di fronte a scelte di questo tipo. E l’unica condizione che si prefigura è che, per soddisfare un bisogno immediato, bisogna pagare.

           

Pagare significa non fare la fila. E, naturalmente, trattandosi di una scelta, è chiaro che chi ha la possibilità farà anche prima a curarsi.

           

Questo per tanti cittadini – pensionati, precari, disoccupati, anziani soli – tanto per citarne alcuni, diventa insopportabilmente discriminatorio e per questo chiediamo che sulle tasche dei pugliesi si evitino ulteriori pericolosi costi, frutto dell’inefficienza alla quale andrebbe invece trovata, immediata ed urgente risposta. A cominciare dal rafforzamento delle strutture territoriali che privilegiano l’associazione dei medici di medicina generale, dove davvero le risposte ai bisogni possono trovare la dovuta e giusta accoglienza, sia in termini di prestazioni amministrative – come una prenotazione – sia in termini di prevenzione e cura.

           

Si costruiscano le condizioni per vincere le resistenze e gli interessi non sempre “nobili” e disinteressati che dietro di essi si celano e si metta la funzione, il ruolo  e la professionalità di quanti operano nel SIR al servizio dei cittadini e dell’intera comunità pugliese!

 

           

Siamo sempre stati convinti che, una buona organizzazione del sistema sanitario sia occasione,  oltre che di un’offerta di qualità, anche di opportunità lavorative.  

           

Di quelle buone di cui c’è estremo bisogno nella Regione Puglia.

 


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