Crisi industriali, dal ministro la Puglia parli con una voce sola
Positivo il giudizio della Cgil sul vertice convocato dal presidente Emiliano con sindacati e sindaci sille principali vertenze produttive nella regione. "Da Mimit risposte a difesa di lavoro e siti, altrimenti sarà mobilitazione"

04-03-2025 13:38:11
“Dopo la lunga mattinata di incontri di oggi il 5 marzo il ministro Urso non si trovera difronte solo il presidente di una Regione come la puglia, ma si troverà difronte un presidente che ha condiviso con le parti sociali e i sindaci la necessità di difendere in tutti i modi l’occupazione che in Puglia gli impianti industriali garantiscono".
È il commento della segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, sui tavoli tematici promossi oggi in Fiera dalla Regione su Acciaierie di Taranto, Eni Versilia di Brindisi, Leonardo di Grottaglie e Foggia e sistema automotive che in Puglia è dislocato su più province e interessa oltre 6000 occupati.
Il confronto voluto dal Presidente Emiliano "è positivo perché serve consapevolezza diffusa sulle criticità che vive il segmento industriale regionale e su come la chiusura di una fabbrica, così come la perdita di un posto di lavoro, non è tema che interessa solo quel sito e quelle persone. Le ricadute sociali ed economiche investono tutta la regione e pertanto va definita una strategia quanto più possibile coordinata".
L'incontro precede quello prossimo con il ministro Urso "e a questo appuntamento la Puglia arriva con una voce, questo dà più forza alle istanze in primis dei lavoratori. La nostra posizione è chiara: non possiamo permetterci di perdere pezzi importanti del nostro sistema industriale, con promesse dilatate nel tempo e che non coinvolgono tutta la forza lavoro diretta e indiretta", ricorda Bucci. "Vi deve essere una strategia e un ruolo forte di indirizzo della politica, del pubblico. Gli interessi speculativi dei management, lasciar fare al mercato, è evidente come non sia sufficiente a tutelare le ragioni del lavoro e dello sviluppo in Puglia. Questo vale per Brindisi come per Taranto e ognuna di queste grandi crisi. Aziende in alcuni casi partecipate dallo Stato e che hanno goduto di ingenti contributi pubblici, di tutti i cittadini".
“Bene ha fatto Emiliano - conclude la segretaria della Cgil - a promuovere questi confronti: vi è la necessità di difesa occupazionale e assieme vogliamo garanzie sul futuro produttivo, dentro percorsi in alcuni casi necessari di transizione energetiche e ambientali. Transizioni che vanno governate e che non possono lasciare su territorii già sofferenti sul piano occupazionale e della presenza di un manifatturiero avanzato, ulteriori gravi ricadute sociali".
Qualora dal ministro Urso non dovessero arrivare impegni e risposte che vanno su questa strada, "crediamo ci siano tutte le condizioni per una grande mobilitazione regionale che coinvolga anche istituzioni e forze politiche, che chiami tutti i cittadini oltre che lavoratori e lavoratrici alla difesa dei siti industriali e dell'occupazione. Di chi oggi lavora ed è coinvolto in queste crisi produttive ma anche per un garantire in futuro prospettive di sviluppo e di lavoro qualificato in segmenti innovativi ai tanti giovani che scelgono di emigrare per trovare condizioni dignitose di impiego. Per questo la lotta per la tenuta dei nostri principali asset industriali deve interessare tutti".