Democrazia al lavoro, in 3000 dalla Puglia alla manifestazione della Cgil per salari, pensioni, sanità pubblica
29-10-2025 11:13:57
“Se chi vive di lavoro e pensioni pensa come noi che 3 euro in più sui salari – escludendo due terzi dei lavoratori da qualsiasi beneficio – e 3 euro di aumento per le pensioni minime siano un’offesa a chi con le proprie tasse tieni in piedi il Paese, allora deve scendere in piazza con la Cgil a Roma”. Sono oltre tremila i pugliesi - lavoratori, pensionati e cittadini – che hanno prenotato un posto sui 60 pullman organizzati dalle Camere del Lavoro e che raggiungeranno la capitale per la manifestazione “Democrazia al lavoro”, proclamata dal sindacato del quadrato rosso sabato 25 ottobre per reclamare interventi a partire dalla prossima manovra economica per un fisco più giusto, alzare salari e pensioni, investire su sanità e istruzione e per lo sviluppo industriale, e non destinando le risorse al solo all’industria della difesa.
“Questo Governo festeggia i suoi tre anni in carica senza aver mantenuto una sola promessa fatta in campagna elettorale – afferma la segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci -. Ricorderete le pensioni minime a 1000 euro, basta accise sui carburanti, l’abolizione della Fornero, l’Iva a zero sui beni di consumo primari. Hanno fatto e continuano a fare cassa sui poveri: hanno iniziato abolendo il Reddito di cittadinanza, si oppongono a ipotesi di salario minimo, aumentano l’età pensionabile, disinvestono su sanità, istruzione, welfare pubblico – che per le persone che vivono con salari da fame sono l’unico strumento di protezione sociale – e intanto alleggeriscono il fisco per i redditi più alti, procedono con condoni a favore di evasori e furbetti, dirottano le risorse per le lobby delle armi”.
La piattaforma nazionale propone lo stop al riarmo, interventi di natura fiscale sui grandi patrimoni e lo stop alla flat tax, il rinnovo dei contratti pubblici e privati, il contrasto al precariato, una riforma strutturale delle pensioni della previdenza con il superamento della Legge Fornero e l’introduzione di pensioni di garanzia per i giovani, politiche industriali che contrastino le delocalizzazioni, creino nuovo sviluppo e lavoro, investano si transizioni energetiche, tecnologiche e ambientali, norme più severe a tutela della sicurezza a salute di chi lavora. “Le risorse per le armi devono servire a potenziare la sanità pubblica, a politiche per la non autosufficienza, per l’istruzione, a politiche per la casa e sociali”, spiega Bucci.
Una piattaforma “che parla come non mai alle emergenza che vive la Puglia. La regione con il più alto tasso di povertà relativa – una famiglia su quattro -, a causa di un diffuso lavoro precario e povero; attraversate da tante crisi industriali che rischiano di desertificare il comparto manifatturiero lasciando disastri sociali, e che deve portare avanti quella politica di sanità territoriale necessaria a alleggerire le grandi strutture e dare risposte di prossimità ai bisogni di cura e tutela della salute delle persone”.
“La manifestazione Democrazia al Lavoro – conclude la segretaria generale della Cgil Puglia – è solo la prosecuzione di una mobilitazione che arriva da lontano, dalla difesa dei valori e dei principi costituzionali, in una grande alleanza con associazioni e movimenti. Siamo stati in piazza e abbiamo manifestato in questi due anni per i salari, le pensioni, la sanità e l’istruzione pubblica, per la sicurezza, contro il precariato. Abbiamo promosso quattro referendum avendo come riferimento un’idea di paese e di società dove la politica deve essere al servizio della maggioranza dei cittadini, per aumentare la qualità della vita, per offrire ai più giovani occasioni di lavoro dignitose, e non al servizio di lobby di interesse e gruppi di potere. Anche manifestare per la pace, scioperare per la Palestina, significa riaffermare un principio cardine della Costituzione: che non possiamo restare in silenzio quando vengono calpestati i diritti umani, che la cultura e l’economia di guerra è nemica della giustizia sociale e del progresso. E può star certo il Governo che quello di domani è solo una tappa di una mobilitazione che sarà lunga: lo dobbiamo alle persone che rappresentiamo, a chi arriva a fine mese con difficoltà soprattutto nella nostra Puglia, mentre il Governo descrive un Paese delle favole che non esiste”.