Filctem e Cgil: difenderemo controllo pubblico e gestione industriale di AQP

Nota congiunta di Filctem Cgil nazionale, Cgil Puglia e Filctem regionale: nessuno pensi di fare cassa su un bene comune per cittadini e imprese come l'acqua

03-06-2024 12:30:44

“La FILCTEM e la CGIL hanno sempre sostenuto che l'acqua debba rappresentare un diritto universale inalienabile, in tal senso è stata tra i promotori con una pluralità di associazioni del referendum per l'acqua pubblica nel 2011, in cui oltre 27 milioni di elettori hanno detto SI per l'acqua bene comune. In tale prospettiva, abbiamo sempre affermato che l'acqua è un bene comune fondamentale la cui proprietà deve rimanere pubblica. Se qualcuno oggi pensa di potere fare cassa su una azienda pubblica fondamentale per le comunità e per l’economia del Mezzogiorno qual è l’Acquedotto Pugliese, ostacolando la proprietà pubblica per privatizzarlo, o meglio svenderlo, così come si sta tentando di fare con altri asset nel Paese, troverà la forte opposizione della Cgil pugliese, dei lavoratori e delle lavoratrici e penso di tutti i cittadini e cittadine”.

Così la segreteria nazionale e regionale dell FILCTEM CGIL e la segretaria della Cgil Puglia, commentano la decisione del Governo di impugnare la legge regionale per l’affidamento del servizio idrico ad Aqp, nella modalità in house con il coinvolgimento dei comuni. 

“Va garantita la gestione efficiente del servizio, ma nel rispetto della volontà della maggioranza di italiani che si è espressa con il referendum va difeso il controllo pubblico e la gestione industriale e garantita la possibilità finale di scelta della comunità locale di riferimento anche verso gestioni in economia, sottratta alle logiche di speculazione e reinvestendo allo scopo gli utili. La Regione fa bene a difenderne il valore: Aqp rappresenta la prima stazione appaltante in Puglia, deve investire su servizi di qualità per i cittadini e le imprese, per un sistema idrico integrato che valorizzi le esperienze e le capacità che sono dentro l’azienda e che passa anche da una maggiore trasparenza nella gestione e da un rinnovamento attraverso la crescita di professionalità interne, operando per un sistema degli appalti che rispetti trasparenza e lavoro, svolgendo a tutti gli effetti il ruolo di agente di sviluppo e preservando il valore pubblico della gestione dell’acqua”.


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