G20: i sindacati incalzano i governi, basta austerità

18 -07-2013

Entra nel vivo oggi (18 luglio) a Mosca il G20 dei ministri del lavoro e delle finanze, con l'incontro con la Confederazione Internazionale dei Sindacati, che presenterà ai rappresentanti dei 20 paesi riuniti nella capitale russa, un documento incentrato sui temi del lavoro e dello sviluppo. L'incontro rappresenta una novità assoluta nella storia del G20. Per i sindacati internazionali sarà l'occasione per sottolineare ai governi la fortissima preoccupazione per la persistente crisi economica e finanziaria globale, in particolare nell'Eurozona, e la drammaticità della situazione occupazionale e sociale, a partire dalla disoccupazione giovanile. In rappresentanza della Cgil, parteciperà all'incontro il segretario generale, Susanna Camusso, mentre il governo italiano sarà rappresentato dai ministri del lavoro Enrico Giovannini e dell'economia Fabrizio Saccomanni.

Oltre 90 milioni di persone erano senza lavoro nelle economie del G20 all'inizio di quest'anno e l'occupazione è inevitabilmente una delle parole chiave di questo appuntamento. Per questo i sindacati hanno stilato un elenco di misure necessarie a contrastare la crisi: stop alle misure di austerità, sostegno alla domanda e all'occupazione, investire in infrastrutture, istruzione e servizi pubblici di qualità, contrastare l'erosione delle basi imponibili e riformare i sistemi fiscali, fermare lo spostamento dei profitti delle multinazionali, rafforzare la contrattazione collettiva e fissare robusti salari minimi, agevolare l'accesso al credito delle Pmi. Anche perché, spiegano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, continua ad aumentare la sperequazione dei redditi. Negli Stati Uniti, nel 2010, ad esempio, l'1% dei redditi più alti ha ricevuto il 98% dell'aumento del Pil. La diseguaglianza ha continuato inesorabilmente ad aumentare nella maggioranza dei paesi G20. Mentre, nel 2012, il reddito medio ha subito una stagnazione nei paesi industrializzati, i redditi più alti hanno avuto un ulteriore incremento di altri 241 miliardi di dollari - mentre meno del 10% del reddito della popolazione è sceso, dal 2007, del 2%. La disparità, nei paesi OCSE, è aumentata più negli ultimi tre anni che nei precedenti 12. Benché il settore privato continui ad accumulare ricchezza, essa non si traduce in investimenti tali da stimolare la crescita economica. I sindacati internazionali auspicano che le conclusioni delle riunioni ministeriali congiunte diventino una componente essenziale della dichiarazione e del piano di azione dei capi di Stato e di governo presenti al vertice G20 di San Pietroburgo, a inizio settembre.


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