Lavoro: il confronto entra nel vivo
09 -01-2012
Oggi entra nel vivo il confronto fra Governo e parti sociali sulla riforma del lavoro. Dopo aver incontrato giovedì il segretario della Cgil Susanna Camusso, il ministro del Lavoro Elsa Fornero incontrerà oggi, separatamente, i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Domani vedrà invece il segretario dell'Ugl Giovanni Centrella, mentre mercoledì toccherà al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia.
E il Governo si presenta al tavolo del confronto con “un atteggiamento mentale e un'agenda specifica”, ha dichiarato ieri il premier Mario Monti intervenuto ia 'Che tempo che fa' su RaiTre. L'atteggiamento mentale - ha spiegato - è quello di considerare che niente debba essere considerato un tabù tra le forze civili come il sindacato, il mondo produttivo e il governo pensando al futuro del Paese. In questo senso – ha spiegato Monti - il mio ministro del Lavoro Elsa Fornero aveva citato l'articolo 18”.
Parlando della riforma Monti ha aggiunto: “queste materie sono dominate dal diritto del lavoro e da certi simboli, ora però siamo in una fase in cui c'è un disperato bisogno non di simboli, ma di lavoro non precario. Sarà l'impostazione, con l'accordo dei sindacati, a vedere non solo le enunciazioni di principio, ma gli effetti economici sulla competitività e di veri e durevoli posti di lavoro”.
Intanto oggi Bonanni e Angeletti, secondo quanto riporta l'Ansa, dovrebbero mettere sul tavolo la richiesta di rafforzare gli ammortizzatori sociali estendendoli a quei lavoratori 'atipici' che finora non hanno goduto di questa copertura. Un altro passo che i sindacati vorrebbero dal Governo è quello di rendere più oneroso per le imprese il lavoro flessibile. Bisogna farlo pagare di più “per renderlo - spiega Bonanni - meno conveniente aumentando i contributi per finanziare l'estensione degli ammortizzatori sociali, la cui copertura non può essere lasciata alla sola fiscalità generale”.
Gli ammortizzatori sociali, afferma Angeletti intervenendo a Domenica In, potrebbero essere finanziati anche con parte di quanto recuperato dalla lotta all'evasione fiscale. I due leader sindacali, come già ha fatto la Camusso, tenteranno di allargare dibattito dal mercato del lavoro al tema delle liberalizzazioni, delle infrastrutture e del fisco. Tutti capitoli di un tema unico: la crescita economica di cui l'Italia ha più che mai bisogno. Crescita che passa per il rilancio dei consumi che a loro volta passano (anche) per la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro dipendente aumentando così i salari netti.
I sindacati dovrebbero chiedere poi la riduzione degli attuali 46 tipi di contratto di lavoro riducendoli a 5. Fra questi ultimi, maggiore peso dovrebbe essere dato al contratto di apprendistato, principale veicolo di ingresso nel mondo del lavoro per i giovani.
Da parte del ministro Fornero è arrivata la proposta di un salario minimo garantito che non ha entusiasmato i sindacati, mentre Confindustria ha avvisato che il conseguente onere non può essere sostenuto dalle imprese.
Tutti d'accordo invece sul rafforzamento delle tutele a favore delle donne, in particolare la nullità delle dimissioni in bianco fatte firmare alle donne al momento dell'assunzione usate poi in caso di maternità.