Lavoro nero, in Italia 3 milioni di addetti. Evasione fiscale di 44 miliardi di euro

05 -08-2013

Un esercito di lavoratori in nero, quasi 3 milioni, che produce 102,5 miliardi di Pil irregolare (pari al 6,5% della ricchezza nazionale) sottraendo alle casse dell’erario statale quasi 44 miliardi l’anno. Con la Puglia che presenta 233mila irregolari stimati 233mila con un incidenza del sommerso sulla ricchezza regionale pari all’11,3%.

 

Numeri tratti da uno studio realizzato dalla CGIA di Mestre che ha provato a dimensionare il fenomeno del lavoro irregolare presente in Italia. A livello territoriale la regione più colpita è la Calabria, dove l’incidenza del lavoro nero sul Pil sfiora l’impressionante quota del 19%. Ma in generale è tutto il Sud a soffrire la presenza dell’economia irregolare: quasi la metà – 19,2 miliardi su 43,7 totali – del gettito evaso riguarda le regioni del Mezzogiorno. Numeri aggravati negli anni dalla crisi e nero che coinvolge lavoratori dipendenti che fanno il secondo lavoro, cassintegrati o pensionati che arrotondano, disoccupati in attesa di ritrovare un impiego stabile.

 

Proprio la recessione che sta mietendo posti di lavoro e riducendo il potere d’acquisto dei redditi è alla base della forte impennata – secondo la CGIA – di quanti non avendo alternative accetta lavori irregolare per provare a sbarcare il lunario. Al punto da arrivare a definire il sommerso, proprio nel Mezzogiorno, come un vero e proprio ammortizzatore sociale, anche se con un corollario tristemente noto di sfruttamento, manza di sicurezza, sottosalario. E’ soprattutto il caso nella nostra regione di un settore come quello dell’agricoltura, dove secondo stime della Direzione Regionale del Lavoro per la Puglia, quasi la metà dei braccianti al lavoro nelle aziende ispezionate era irregolare.

 

“Nessuno vuole elogiare il lavoro nero – afferma Giuseppe Bortolussi, segretario dell’associazione artigiana – anche perché va ricordato che chi pratica attività irregolare fa concorrenza sleale nei confronti di quegli operatori economici che non possono o non vogliono evadere”. Una sorta di “dumping” che finisce col premiare l’economia “cattiva” e rischia di uccidere nel Sud del Paese quella “buona”.

 

Si seguito, la tabella del lavoro sommerso per regioni secondo lo studio della CGIA di Mestre.

 

REGIONE  - LAVORATORI  - INCIDENZA - STIMA GETTITO IRREGOLARI SU PIL EVASO

CALABRIA  181.100 18,6%  2.693

BASILICATA  45.600  14,7%  678

MOLISE  27.000  14,6%  401

SARDEGNA  132.300  13,7%  1.967

SICILIA  306.200  12,3%  4.553

PUGLIA  232.700  11,3%  3.460

CAMPANIA  299.500 10,8%  4.453 

ABRUZZO 69.100  8,1%  1.027

UMBRIA 43.000  6,9%  639

LIGURIA  80.000  6,3%  1.190

PIEMONTE  227.200  6,3%  3.378

FRIULI V.G.  61.800  5,9%  919

LAZIO  279.700  5,8% 4.159

MARCHE  66.800 5,6%  993

VALLE D'A.  7.300  5,6%  109

TOSCANA  151.900  5,0%  2.259

VENETO  192.900  4,6%  2.868

E.ROMAGNA  173.300  4,3%  2.577

TRENTINO A.A.  39.100  3,9%  581

LOMBARDIA  322.000  3,4%  4.788

ITALIA  2.938.500  6,5%  43.493 


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