Lavoro, ricerca associazione Trentin-Isf-Ires: oltre 9 milioni di persone in sofferenza

29 -08-2013

Per la prima volta dall´inizio della crisi sono oltre 9 milioni le persone che vivono nell´area della sofferenza e del disagio occupazionale. E´ quanto certifica il periodico rapporto di ricerca dell´associazione Bruno Trentin-ISF-IRES “Gli effetti della crisi sul lavoro in Italia” (disponibile sul sito www.ires.it) che rielabora i dati relativi al primo trimestre dell´anno dai quali emerge che “l´area della sofferenza e quella del disagio occupazionale hanno complessivamente superato, per la prima volta dall´inizio della crisi, i 9 milioni di persone in età da lavoro, per la precisione 9 milioni e 117 mila”. Nel rapporto redatto dall´associazione guidata da Fulvio Fammoni, di cui qui si fornisce una prima anticipazione, si rileva che “solo negli ultimi 12 mesi dell´anno si è registrato un incremento complessivo del 10,1% (equivalente a + 835.000 unità), mentre rispetto al primo trimestre 2007 l´aumento è del 60,9% (+ 3 milioni e 450mila persone)”. Dati che determinano come l´area della sofferenza, quel segmento costituito da disoccupati, scoraggiati e cassa integrati, “si attesti a 5 milioni e 4mila persone mentre quella del disagio, ovvero precari e part time involontari, a 4 milioni e 113mila unità”. Ma queste sono solo alcune anticipazioni del rapporto scaricabile sul sito dell´istituto di ricerche economiche e sociali della CGIL. “Questi sono solo i dati principali di una ricerca che - si legge in una nota del presidente dell´associazione Trentin, Fammoni - evidenzia molti altri aspetti del progressivo deterioramento del mercato del lavoro italiano, fra cui: il dramma della disoccupazione giovanile, l´emergenza Mezzogiorno, l´aumento della disoccupazione di lunga durata, il permanere di una alta quota di inattività, un part time involontario in costante crescita dal 2007, l´anomalia di una precarietà non solo subita ma che, contrariamente a quanto si afferma, non porta più occupazione nonostante sia la forma di ingresso al lavoro nettamente prevalente”. Dati che, conclude la nota dell´associazione Bruno Trentin-ISF-IRES, “sono molto gravi e confermano la drammaticità del problema occupazione e della conseguente urgenza di interventi concreti per lo sviluppo e per un lavoro stabile e di qualità”.

 

http://www.ires.it/contenuti/effetti-della-crisi-sul-lavoro-italia-primo-trimestre-2013


Condividi sul tuo social preferito