Lavoro, sì della Camera alle modifiche
17 -07-2012
Le commissioni Finanze e Attività produttive della Camera hanno trovato un accordo per cambiare una parte della riforma del lavoro. È infatti arrivato l'ok all'emendamento della maggioranza sul decreto sviluppo, concordato con il governo, che ritocca il testo sugli ammortizzatori sociali (come voluto dal Pd) e flessibilità in entrata (richiesta del Pdl). Il semaforo verde dell'aula è atteso per la prossima settimana.Nel dettaglio, i due relatori, Raffaele Vignali (Pdl) e Alberto Fluvi (Pd), hanno presentato in mattinata un emendamento che ha recepito l'accordo sottoscritto giovedì scorso dal ministro Fornero con la maggioranza. Il testo è stato posto ai voti e approvato. L'emendamento proroga a tutto il 2014 la mobilità e modifica alcune norme del ddl sulla flessibilità in entrata. Esso recepisce anche l'Avviso comune sottoscritto recentemente da Confindustria e sindacati.
Un decreto molto articolato, nel quale "sono stati stanziati 470 milioni di euro nel 2012. Soldi veri, già disponibili per migliaia di lavoratori disoccupati che vengono da settori non più competitivi o obsoleti e che bisogna sostenere con la creazione di nuovi posti di lavoro nel campo delle nuove tecnologie". Lo afferma stamani il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, durante un convegno sui lavori 'verdi' e l'occupazione organizzato a Roma dal suo dicastero nella sede del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr).
Sembra risolta intanto la polemica scoppiata ieri (16 luglio) sulle risorse destinate al Sud: "Non c'è nessuna penalizzazione per il Mezzogiorno", puntualizza Raffaele Vignali (Pdl), uno dei due relatori al decreto, dopo che con un emendamento della Lega votato nelle commissioni era stato soppresso il riferimento al Mezzogiorno tra le finalità del "Fondo per la crescita sostenibile".
Si tratta, chiarisce il relatore, "di un unico Fondo e di un'unica cassetta degli attrezzi per muoversi a seconda dei bisogni che ci sono e non aveva senso dare una priorità a un'area". E ribadisce che, da parte della maggioranza, "non c'è stato alcun cambiamento culturale" nei confronti del Mezzogiorno. Con lo stesso spirito, spiega, non è stato accolto un emendamento con il quale si intendeva favorire il Sud nella distribuzione del bonus fiscale per le assunzioni di personale altamente qualificato.