Riforma Fornero: più contratti a termine, crollano gli altri

14 -05-2013

'I dati sul monitoraggio dell'Isfol relativi alle comunicazioni obbligatorie del IV trimestre 2012 dimostrano che non serve liberalizzare ulteriormente i contratti a termine che crescono del 3,7% mentre crollano le altre forme contrattuali'. E' quanto afferma oggi (14 maggio) il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, che chiede al ministro del Lavoro di 'aprire una riflessione seria sui guasti della legge 92, soprattutto guardando al tanto citato tema dell'occupazione giovanile'. Sorrentino sottolineando il dato relativo all'aumento delle cessazioni dal lavoro, che emerge dal monitoraggio dell'Isfol sulla riforma Fornero, aggiunge: 'Se non vogliamo una nuova ondata di licenziamenti occorre rifinanziare gli ammortizzatori in deroga, non solo la Cig ma anche la mobilità e i contratti di solidarietà'. Riferendosi - infine - alle indiscrezioni secondo le quali il governo sembrerebbe orientato a reperire una parte di risorse sottraendole allo 0,30 della formazione continua e dalla produttività, Sorrentino chiede di 'trovare un finanziamento adeguato che non sottragga risorse al lavoro e dia certezza a tutti gli oltre 500 ila lavoratori coinvolti' e che 'si diano disposizioni all'Inps di anticipare le risorse che il governo potrà coprire quando si troverà una soluzione adeguata e sostenibile'.

'Non si possono, infatti - conclude -, lasciare centinaia di migliaia di famiglie tra incertezza e mancanza di reddito'.

L'Isfol, nel suo monitoraggio, ha reso noto che tra ottobre e dicembre 2012 si è registrata una ripresa dei contratti a tempo determinato saliti del +3,7% rispetto al terzo trimestre dello stesso anno. La quota di assunzioni con contratti a termine dal gennaio 2012 fino al dicembre dello stesso anno è salita dal 62,1% al 66,8%. In ripresa, nel IV trimestre 2012, anche i contratti di apprendistato, +5,2% mentre in deciso calo sono state le 'attivazioni' a tempo indeterminato, diminuite del 5,7%, 'in linea con l'andamento congiunturale negativo'; i contratti di collaborazione, -9,2%, e quelli di lavoro intermittente, -22,1%.


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