Sfratti in aumento in Puglia nel 2014: emessi 6.131 provvedimenti

01 -07-2015

La fotografia degli sfratti scattata dal Ministero degli Interni per il 2014, pubblicata in questi giorni, conferma il trend in aumento rispetto al 2013.

Nel 2014 i tribunali Pugliese hanno emesso 6131 sfratti di cui 5395 per morosità. Rispetto al 2013 gli sfratti emessi sono aumentati +57,93%. In aumento anche le richieste di esecuzione 4463, +30% rispetto al 2013. Mentre, sempre nel 2014 in Puglia, sono stati eseguiti 1437 sfratti con l’intervento dell’ufficiale giudiziario ( 5 esecuzioni in meno rispetto al 2013).

I dati continuano a confermare che questa l’emergenza sociale è ormai fuori controllo e che a nulla sono serviti gli interventi, scarsi e di corto respiro, sinora messi in campo dal Governo. Basti pensare che domani 30 giugno scade la proroga degli sfratti per finita locazione delle famiglie disagiate ( anziani, portatori di handicap, famiglie con minori a carico) e nessuna delle iniziative messe in campo dal Governo ha fin ora garantito, alle famiglie, il passaggio da casa a casa.

Il Governo deve prendere atto che per uscire dalla situazione di emergenza cronica in cui versa da troppi anni il settore abitativo occorre un piano casa nazionale fatto di consistenti risorse continuative mirate a immettere sul mercato alloggi in affitto,  riformare la legislazione del settore  e censire il bisogno quantitativo e qualitativo del mercato.

La CGIL e il SUNIA con la campagna “occupiamoci di Casa” hanno fatto proposte concrete al Governo per dare concrete risposte alle famiglie che da anni attendono.

Alle responsabile del governo si devono aggiungere quelle dei comuni ad alta tensione abitativa incapaci di utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Regione per dare le risposte agli sfrattati per morosità incolpevole e agli sfrattati per finita locazione. Comuni incapaci di utilizzare le risorse messe a disposizione per costituire le agenzie comunali o inter-comunali per la locazione previste dalla legge nazionale e regionale  ed a dotarsi di piani casa comunali di lungo respiro. I comuni, molto spesso, sono inconsapevoli che per uscire dalla emergenza casa è necessario oltre alle risorse  un lavoro sinergico tra Governo, Regione, Comuni e Prefetture. 


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