Stabilizzazione precari PA, critici i sindacati: restano fuori ancora 150mila lavoratori

28 -08-2013

È inaccettabile l´esclusione dei lavoratori in somministrazione (ex interinali) e dei co.co.co. dai percorsi di stabilizzazione per i precari della pubblica amministrazione individuati dal governo con l´apposito decreto legge”. È quanto si legge in un comunicato di Nidil Cgil in merito ai provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri in materia di precari della pubblica amministrazione. “Sia i 42.000 co.co.co. che i quasi 10.000 somministrati – continua il – sono infatti lavoratori che in questi anni sono stati utilizzati continuativamente in sostituzione di lavoro stabile, prestando servizio in tutte le amministrazioni e assicurando assieme ai colleghi assunti direttamente la qualità e continuità dei servizi pubblici”. “Il provvedimento – conclude la nota – come già detto dalla Cgil, rappresenta una prima risposta alla questione dei precari della PA, ma è necessario che Governo e Parlamento cancellino questa discriminazione in sede di conversione del decreto, affinché tutti i precari del pubblico impiego abbiano pari possibilità di vedere riconosciuta la professionalità acquisita in anni di lavoro presso enti locali, sanità e ricerca”. Parlano di piccolo passo avanti le sigle del pubblico impiego di Cgil Cisl Uil: “Il Dl approvato ieri è un atto non risolutivo. Il Governo Letta e il Ministro Gianpiero D´Alia dovranno dimostrare con i fatti la veridicità degli impegni presi. Senza risorse, con gli attuali vincoli di bilancio e il blocco del turn over intatti, i risultati rischiano di essere molto deludenti”. Con una nota congiunta Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili - segretari generali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa - commentano l´approvazione in Consiglio dei Ministri del Dl che prevede meccanismi di stabilizzazione tramite concorso per i precari delle pubbliche amministrazioni. “Abbiamo apprezzato anche pubblicamente il cambio di passo da parte del Governo e del Ministro D´Alia - aggiungono i quattro sindacalisti - ma adesso agli impegni pubblici devono seguire risultati. Non vorremmo trovarci per l´ennesima volta di fronte a proclami tanto seducenti quanto effimeri. Il rischio è di creare aspettative per poi disattenderle, come già successo in passato”. “Attendiamo una convocazione per poter discutere nel dettaglio le prossime iniziative su questo fronte e trovare strumenti che garantiscano l´occupazione degli oltre 150mila precari delle pubbliche amministrazioni. Da solo - concludono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili - il Dl non basta”. Molto critico anche il giudizio della Flc Cgil sui provvedimenti annunciati sulla pubblica amministrazione per quanto riguarda i comparti della conoscenza, “che pur rappresentando un passo in avanti sono inadeguati a garantire la stabilizzazione di tutti i precari”. “La norma che introduce ordinarie procedure concorsuali, prevedendo il riconoscimento della professionalità del lavoro precario, è infatti poco utile a parità di vincoli e risorse. Il percorso "speciale" per il reclutamento fino al 31 dicembre 2015, con l´utilizzo del 50% delle risorse assunzionali per concorsi interamente riservati è ugualmente molto poco incisivo rispetto al numero attuale di precari”. Per la Flc, “a fronte della grande enfasi posta dal Presidente del Consiglio sulla necessità di una selezione è inaccettabile che si costringono i precari di università e ricerca a un ennesimo concorso anche laddove hanno già superato prove concorsuali ed esistendo strumenti contrattuali di ‘tenure track´ che dovrebbero essere esigibili”. “Consideriamo importante l´annunciata normativa su INGV che rappresenta la possibilità di risolvere effettivamente una problematica che si trascinava da anni come sollecitato dalle organizzazioni sindacali più e più volte anche con uno sciopero recente. Vogliamo però sottolineare che esistono anche altre situazioni di emergenza che meritano immediata attenzione”. “È inoltre inconcepibile l´ennesima distinzione nelle procedure di reclutamento tra enti di ricerca vigilati dal MIUR e altri enti. La FLC CGIL darà battaglia per ottenere le necessarie modifiche nel percorso di approvazione dei provvedimenti”.


Condividi sul tuo social preferito