Verso sciopero generale, sabato 10 sedi Cgil aperte e volantinaggi in tutta la regione

09-12-2022 14:15:18

Camere del Lavoro e sedi eccezionalmente aperte di sabato in tutta la Puglia e volantinaggi e presìdi in tutte le province. Prosegue la mobilitazione della Cgil in vista dello sciopero generale di 8 proclamato per il 14 dicembre con manifestazione regionale a Bari, che sarà chiusa dal segretario generale Maurizio Landini.

Le aree industriali e i grandi siti produttivi, i mercati rionali, gli ospedali i centri commerciali e i centri delle città saranno il target dell’iniziativa di domani della Cgil, che vedrà impegnati dirigenti, delegati e iscritti dell’organizzazione. Il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, sarà presente dalle 9 a Ruvo di Puglia, per il volantinaggio ai mercati rionali, dalle 10.30 sarà all’Ipercoop di Molfetta e dalle 11.30 all’Ospedale Di Miccoli di Barletta. Alle 18 parteciperà a un’assemblea pubblica a Gravina di Puglia.

 

“Abbiamo l’esigenza di spiegare ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, a tutti i cittadini – spiega Gesmundo – le ragioni di uno sciopero contro una legge di bilancio sbagliata, iniqua, che va necessariamente modificata. Anche per smontare la retorica di chi parla di sostenere salari e pensioni. Pochi euro nelle tasche di chi lavora da un lato non risolvono nulla contro un carovita che sta divorando i redditi e le pensioni; si interviene sulla rivalutazione delle pensioni - prevista per legge - più modificandone il meccanismo di adeguamento all’inflazione reale. Di contro i regali agli evasori, la flat tax fino a 85mila euro per il lavoro autonomo, risorse insufficienti per sanità, welfare, istruzione, colpiti in egual misura dall’aumento dei costi delle materie prime”.

 

Una mobilitazione che vede protagonisti e in campo anche i giovani. “con le associazioni studentesche impegnate a loro volta con volantinaggi e presidi in tutta la regione. Noi chiediamo basta lavoro precario, la risposta del Governo è il ritorno dei voucher alzando il tetto annuo a 10mnila euro. Somme che non percepiscono nemmeno rapporti subordinati part time. Un espediente per destrutturare il contratto collettivo e condannare milioni di giovani a lavori poveri e sfruttamento, perché i voucher serviranno a celare tanto lavoro grigio, qui dove 80mila tra uomini e donne sono poveri anche lavorando”.

 

“La verità è che le destre hanno vinto le elezioni promettendo superamento della Legge Fornero, pensioni minime aumentate e tutto un armamentario di propaganda che non faceva i conti con la situazione economica del Paese. Ora non basta affermare che non ci sono le risorse, ammettessero che hanno mentito agli italiani – denuncia Gesmundo -. La situazione era nota e anche con quelle poche risorse che ci sono si potrebbe fare di più e meglio. Servono riforme vere, non interventi di corto respiro. E non ci basta che si propongano tavoli di confronto diluiti, la manovra economica sta per essere approvata, servono azioni concrete, risposte vere, non si mette insieme pranzo e cena con i tavoli di confronto”.

 

Una legge di bilancio, ricorda il segretario della Cgil Puglia, “le cui criticità sono state segnalate da Bankitalia al Cnel, che vede critici le stesse associazioni degli stessi industriali, che vede Legacoop schiarata al fianco della Cgil rispetto a una manovra che dimentica il Mezzogiorno. L’appello che abbiamo lanciato sta trovando tantissime adesioni: economisti, giuslavoristi, professionisti, mondo della cultura, accademici, associazionismo. Sono tutti mobilitati e preoccupati, perché una politica che si accanisce sui poveri, che intende superare uno strumento che con tanti limiti ha impedito a un milione di persone di cadere nella povertà, e parlo del Reddito di Cittadinanza, che invece di spingere sulla coesione territoriale pensa all’autonomia differenziata, che non ha alcuna idea di sviluppo industriale. Non possiamo stare ad assistere allo spopolamento dei nostri territori, all’emigrazione dei giovani, senza fare nulla: al primo gennaio 2022 i pugliesi iscritti all’anagrafe dei residenti all’estero erano 378mila, il 23 per cento di loro ha tra i 18 e i 34 anni. La Cgil non ci sta, è in campo con chi vuole affiancarsi, provando a costruire una grande alleanza sociale nel Paese e nei nostri territori per costruire politiche di redistribuzione e giustizia sociale, perché non si costruisca benessere per pochi ma per tutti”.

 


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