Appello Cgil e Flai ad associazioni agricole: progetto comune per sconfiggere sfruttamento

05-09-2017 09:32:09

Facciamo un appello alle associazioni datoriali, afferma il Segretario Generale della Cgil Puglia Pino Gesmundo, a costruire insieme un luogo e un progetto comune che possa dare valore a tutto il settore dell’agro-industria in Puglia puntando ad innovazione, qualità del prodotto, commercializzazione utile a creare maggiori vantaggi economici per chi produce, sconfiggendo la logica della concorrenza basata sullo sfruttamento che valorizza negativamente le colture agricole nella nostra regione.

La vicenda di Giuseppina, la bracciante di 39 anni morta nel territorio di Ginosa, mentre lavorava nei campi, se dimostrata dalla magistratura, così come accaduto a Paola Clemente, morta di fatica il 13 luglio 2015 durante all’acinellatura ad Andria, confermerebbe l’esistenza di una classe imprenditoriale che sfrutta i lavoratori e macchia i prodotti di sudore misto a sangue e morte, piuttosto che concorrere per qualità e innovazione in un rapporto sempre più forte con le rappresentanze sindacali.

Non staremo a guardare, dichiara Antonio Gagliardi, Segretario Generale Flai Cgil Puglia, sempre più donne, braccianti, lavoratrici e lavoratori che muoiono nei campi. Abbiamo già stretto accordi con i Prefetti su tutti i territori della Puglia. La magistratura sta intervenendo. Continuano infatti gli arresti nei confronti di datori di lavoro che si prestano a queste attività illecite. Ci sono sentenze e condanne per riduzione in schiavitù. La Flai è tutti i giorni nei campi a fianco ai lavoratori per far conoscere i diritti. Rafforzeremo quindi la nostra presenza con il sindacato di strada dove continueremo a parlare di diritti e tutele, proprio nella zona ovest della provincia di Taranto dove è deceduta Giuseppina.

C’è una cultura che sta crescendo, conclude Gesmundo, anche grazie all’attenzione delle istituzioni, ma va sconfitta la logica di alcune rappresentanze datoriali che provano a smontare una legge importante come la 199, tentando così di sminuire un fenomeno quale appunto quello del caporalato che esiste e purtroppo continua a provocare morte. I lavoratori non possono rinunciare ai propri diritti in primis quello della salute, per cui dobbiamo continuare a denunciare ma soprattutto dobbiamo prevenire lo sfruttamento nei campi.


News correlate



Condividi sul tuo social preferito