Caporalato, arresti e denunce in Puglia. Gesmundo: servono misure urgenti

06-07-2017 08:12:35

"Continuano le operazioni delle forze dell'ordine di contrasto al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura, emergono storie di vessazioni, violenze, vi sono arresti e aziende sequestrate. Eppure le associazioni imprenditoriali di questa regione continuano nel loro silenzio così come la Regione Puglia. Tutto questo è al limite dello scandaloso. Sembra che questa lotta contro la criminalità – non si può definire in altro modo chi lucra sul corpo e il sudore di uomini e donne riducendoli in schiavitù – sia affare del sindacato e al massimo delle autorità giudiziarie. Come se non vi sia una devastazione di risorse della collettività, un inquinare un’economia e un settore strategico qual è quello agroalimentare". È quanto afferma il segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, a margine dell’operazione Freedom che ha visto forze di polizia impegnate in più province del Mezzogiorno che ha portato a tre arresti, 26 aziende ispezionate, un’attività sospesa nel foggiano e un imprenditore arrestato in provincia di Bari. "Gli impegni, i protocolli, le tante parole spese in questi mesi sono rimasti sulla carta, le azioni per contrastare questa tratta di esseri umani al servizio di imprese senza scrupoli è affidata alla sola azione repressiva – aggiunge Gesmundo – e nulla si sta facendo in termini di prevenzione, servizi, accoglienza. Lasciando ancora una volta al solo sindacato il compito di provare a informare i lavoratori e denunciare le condizioni di sfruttamento. In queste ore la Flai è impegnata assieme a una delegazione del sindacato rumeno in un tour delle province pugliesi per orientare le tutele dei braccianti originari del paese balcanico. La Cgil c'è ed è in campo ma se non saremo ascoltati circa l'urgenza di un tavolo che affronti alcuni nodi legati al lavoro nelle campagne al quale chiamare anche la rappresentanza delle imprese, saremo pronti a ogni iniziativa di mobilitazione. Questo silenzio che sa di rassegnazione, omertà o complicità deve finire. Servono misure urgenti perché la stagione delle grandi raccolte è praticamente alle porte".

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